DJI Mini 5 Pro (Recensione): il Primo Drone da 1” sotto i 250g
Non sempre la tecnologia ci chiede di scegliere tra leggerezza/portabilità e qualità d’immagine. A volte arriva un prodotto che rompe lo schema, e ti fa pensare: ok, ora posso avere entrambe le cose.
Il DJI Mini 5 Pro nasce esattamente da qui: dalla voglia di condensare un sensore professionale in un corpo che resta sotto i fatidici 250 grammi. Una promessa che per anni sembrava impossibile — e che ora finalmente diventa reale.
Dal primo Mini in poi, DJI ha costruito un racconto potente sulla portabilità. Ogni generazione aggiungeva un tassello, ma restava sempre quel pensiero in sottofondo: “e se avesse avuto un sensore più grande?”. Con il Mini 5 Pro quella domanda trova finalmente risposta.
In questa recensione ti porto dentro la mia esperienza con questo splendido drone: design, prestazioni, limiti e possibilità reali per chi crea contenuti sul serio. Voglio capire insieme a te se il Mini 5 Pro è davvero un salto generazionale o solo un upgrade di routine.
Se non ci conosciamo ancora, mi chiamo Giuliano Di Paolo. Da oltre dieci anni lavoro come filmmaker, fotografo e content creator, collaborando con brand internazionali e raccontando storie in giro per il mondo. Ho testato ogni generazione di droni DJI, e so riconoscere quando un modello può cambiarele regole del gioco.
Pronto ad entrare nel vivo della review? Bene, non perdiamo altro tempo allora.
DJI Mini 5 Pro – Scheda Essenziale
Tipo: Drone compatto ultra-portatile
Sensore: 50MP CMOS da 1 pollice
Video: 4K/120fps, D-Log M, HDR
Stabilizzazione: Gimbal 3 assi + RockSteady 3.0
Autonomia: 36 minuti (52 min con batteria Plus)
Peso: 249g (sotto soglia patentino)
Rilevamento: LiDAR + sensori omnidirezionali
Storage: 42GB interno + microSD
Controllo: Wi-Fi 6, raggio 20km
Zoom: Med-Tele 48mm digitale
Prezzo indicativo: €799 (base) / €1.149 (Fly More Combo RC2)
L'Evoluzione che Stavamo Aspettando
Il DJI Mini 5 Pro non è solo l’erede del Mini 4 Pro. È la realizzazione di un’idea che DJI inseguiva da anni: mettere la qualità dei droni professionali in un corpo che non supera i 250 grammi, quindi libero da patentino e burocrazia.
Il vero protagonista è il nuovo sensore da 1 pollice. Un salto enorme rispetto al 1/1.3" della generazione precedente: significa più del doppio della superficie capace di catturare luce. Tradotto nella pratica, vuol dire 14 stop di gamma dinamica dichiarata. Un livello che porta questo piccolo drone a giocarsela con macchine dal prezzo triplo.
Nei miei test, tramonto dal rosso intenso e notti urbane cariche di contrasti, la differenza è stata netta. Le ombre rimangono leggibili senza rumore fastidioso, mentre le alte luci resistono molto meglio al clipping. È quella qualità che ti permette di entrare in post-produzione con margine creativo, non per “riparare” i limiti del sensore.
Il nuovo LiDAR per la navigazione notturna segna un altro passo avanti importante. Sapere che il drone può tornare alla base anche al buio totale cambia completamente il modo in cui pianifichi le riprese nella golden hour o nelle ore più estreme.
Infine c’è la modalità Med-Tele da 48mm: un dettaglio che molti sottovaluteranno, ma che in realtà fa la differenza. Sì, si tratta di zoom digitale, ma con 50MP a disposizione la perdita è minima, mentre l’effetto di compressione prospettica aggiunge una dimensione narrativa che prima mancava del tutto.
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Potenza Inaspettata, Ombre che Restano
Dopo settimane di prove intense, ti dico senza esitazioni: Mini 5 Pro è il drone compatto più completo che DJI abbia mai costruito. Ma questo non significa che sia il drone perfetto per chiunque.
La velocità di salita raddoppiata (10 m/s contro i 5 del Mini 4 Pro) e la maggiore velocità orizzontale (67 km/h) lo rendono finalmente reattivo anche nelle situazioni più dinamiche. Se devi inseguire un soggetto in movimento o catturare un istante irripetibile, questa rapidità fa la differenza tra l’acquisire la ripresa o perderla per sempre.
L’autonomia di 36 minuti è reale, non un numero da brochure. Nei miei test, con temperature attorno ai 20°C, vento leggero e un mix di scatti e video 4K, ho sempre ottenuto tra i 32 e i 35 minuti effettivi di volo. La batteria Plus da 52 minuti esiste, ma sfora i 250 g: in Europa, quindi, è destinata a restare un miraggio.
Il sistema di rilevamento ostacoli omnidirezionale lavora bene, ma non è infallibile. In scenari complessi – poca luce, superfici riflettenti come acqua o vetro – qualche esitazione c’è. Il supporto del LiDAR aiuta, ma non aspettarti una rete di sicurezza assoluta.
Un upgrade che non mi aspettavo riguarda l’audio integrato. I microfoni catturano un ambiente più pulito rispetto al predecessore: non sostituiranno mai un setup dedicato, ma per vlog, travel video o clip social sono sufficienti.
Infine, il gimbal con rotazione a 225°. Non è un 360° come quello del Mavic 4 Pro, ma apre angolazioni creative che prima erano possibili solo con editing in post o riprese multiple. Per i creator che lavorano anche in verticale, questa è una chicca che farà la differenza.
La Mia Esperienza Sul Campo
Un drone lo capisci davvero solo quando lo porti fuori dalla comfort zone. Non bastano le schede tecniche: serve vedere come reagisce quando la luce cambia di colpo, quando il vento si alza, quando il tempo per fare la ripresa è meno di un minuto.
Il Mini 5 Pro mi ha accompagnato per 3 settimane tra contesti urbani e paesaggi, in lavori commerciali e in momenti personali. La sensazione dominante è stata una: affidabilità. Non ti parlo solo di stabilità in volo o di durata della batteria, ma della fiducia che ti dà nel sapere che tornerai a casa con il girato che ti serve.
La resa del sensore è ciò che più mi ha colpito: i RAW hanno margine, le luci non si bruciano facilmente e le ombre conservano dettagli che prima avrei dato per persi. È quel tipo di qualità che ti permette di osare in ripresa, sapendo che in post-produzione avrai spazio per modellare l’immagine senza distruggerla.
Anche sul fronte operativo DJI ha fatto un salto. L’avvio rapido, il gimbal più versatile, l’autonomia che rispetta le promesse: sono dettagli che, sommati, trasformano il flusso di lavoro. Non ti accorgi nemmeno di quanto ti semplifichi la vita, finché non torni a usare un modello precedente e tutto ti sembra più lento, più macchinoso.
Certo, non è un drone “infallibile”: in ambienti complessi il rilevamento ostacoli può esitare, e i 36 minuti di autonomia restano un limite se vieni da modelli più grandi. Ma nel bilancio complessivo, quello che sorprende è la coerenza dell’esperienza: compatto, leggero, eppure pronto a sostenere ritmi di lavoro seri senza sentirsi “entry level”.
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Confronto Diretto: Mini 5 Pro vs Mini 4 Pro
La domanda che tutti si fanno è legittima: vale davvero l'upgrade? La risposta dipende come sempre dal tuo utilizzo e scopo.
Qualità dell'immagine: Il salto è oggettivo. Il sensore da 1 pollice è qualitativamente migliore. Più luce catturata, meno rumore, gamma dinamica superiore. Se lavori professionalmente o aspiri a farlo, questo upgrade da senso alla tua spesa.
Autonomia: I due minuti extra possono sembrare marginali, ma nella realtà pratica fanno la differenza tra completare una sequenza e dover riatterrare per cambiare batteria. 34 minuti erano al limite, 36 sono un upgrade (seppur marginale).
Versatilità: Il Med-Tele, il LiDAR notturno, la rotazione gimbal ampliata. Sono tutte funzionalità che ampliano il tuo vocabolario creativo, non sono solo spec sheet.
Prezzo: Con €799 per la versione base, Mini 5 Pro costa €100 in più del Mini 4 Pro (al lancio). Considerando l'upgrade del sensore, è un incremento più che ragionevole.
Chi dovrebbe fare l'upgrade? Se usi il drone per lavoro, se la qualità immagine è prioritaria, se hai bisogno delle nuove funzionalità creative. Chi fa uso occasionale o ricreativo può tranquillamente rimanere sul Mini 4 Pro, che rimane un'ottima macchina.
DJI Mini 5 Pro — Giuliano’s Verdict
★★★★☆ (8.5/10)
Dopo tre settimane di utilizzo intenso, posso dirlo con chiarezza: il Mini 5 Pro è il drone che aspettavamo da anni. Non è perfetto, ma rappresenta finalmente quel salto che trasforma la linea Mini da “ottima soluzione portatile” a strumento creativo maturo.
Qualità dell’Immagine: ★★★★★ (9/10)
Il sensore da 1 pollice cambia tutto. Gamma dinamica, rumore, colori: è un’esperienza che non avevo mai trovato in un drone sotto i 250g. I file RAW si lavorano come quelli di una mirrorless, e per la prima volta puoi pensare al Mini non come a un backup, ma come a un corpo principale.
Performance di Volo: ★★★★☆ (8/10)
Veloce, stabile, reattivo. I 36 minuti di autonomia sono concreti, e il sistema anti-collisione ti supporta in gran parte delle situazioni, anche se resta un po’ “umano” in scenari estremi. Non è il drone che ti salva sempre, ma è quello che ti accompagna con affidabilità.
Design & Usabilità: ★★★★☆ (8.5/10)
Compatto, leggero, intuitivo. L’accensione automatica e il gimbal a 225° sembrano dettagli, ma sul campo ti fanno lavorare meglio. DJI ha limato la formula senza stravolgerla, ed è proprio questo a renderlo così piacevole da usare.
Rapporto Qualità/Prezzo: ★★★★☆ (7.5/10)
€799 per questa qualità è un investimento giusto. Con il Fly More Combo (€1.129) hai tutto quello che serve per lavorarci seriamente, senza sentirti subito incompleto.
Cosa mi ha conquistato
✔ Il salto nella qualità d’immagine: finalmente niente compromessi seri
✔ Autonomia reale di 36 minuti: abbastanza per sessioni di lavoro complete
✔ Il LiDAR per i voli notturni: apre scenari nuovi e creativi
✔ La modalità Med-Tele da 48mm: utile e sorprendentemente credibile grazie ai 50MP
✔ L’accensione automatica: velocizza il workflow più di quanto immagini
Cosa mi ha lasciato perplesso
✘ Il costo alto delle batterie extra
✘ L’assenza della batteria Plus in Europa: comprensibile ma frustrante
✘ Il rilevamento ostacoli non infallibile in condizioni critiche
✘ Storage interno da 42GB: comodo, ma avrei voluto più flessibilità
✘ Disponibilità limitata negli USA, che resta un’occasione persa
La mia raccomandazione finale
Il Mini 5 Pro è, senza mezzi termini, il punto di svolta della serie Mini.
👉 Se sei un professionista, è un upgrade che ti cambia il modo di lavorare.
👉 Se sei un hobbista avanzato, è il drone che ti permette di crescere davvero.
👉 Se usi il drone solo per i social, il Mini 4 Pro è più che sufficiente.
Ma se oggi dovessi scegliere, non avrei dubbi: Mini 5 Pro Fly More Combo con RC2. È il setup completo, pronto per affrontare qualsiasi progetto. Alla fine, c’è una verità che ogni creator conosce: gli strumenti che non limitano la tua creatività non sono mai una spesa, ma un investimento sul tuo futuro.