Giuliano Di Paolo

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Grandi Dimissioni: Perché Sempre più Persone Stanno Lasciando il Posto di Lavoro?

Con il termine Grandi Dimissioni, o anche Great Resignation, si fa riferimento a un numero sempre più crescente di persone (giovani e meno giovani tra i 35 e 45 anni d’età) che sta lasciando volontariamente il proprio posto di lavoro. Non importa che sia un contratto a tempo indeterminato. Tra le cause troviamo: burnout, eccesso di stress, la ricerca di qualcosa di nuovo e il desiderio di ritrovare un nuovo equilibrio tra vita personale e professionale.

Complice delle grandi dimissioni è indiscutibilmente stata la pandemia che ha rimesso in prospettiva valori ed esigenze dei lavoratori. Stai con me fino alla fine perché voglio condividere con te i numeri dietro questo nuovo caso mondiale, che sta avendo luogo attualmente anche in Italia, ma soprattutto le vere cause che si celano dietro un fenomeno che in apparenza sembra inarrestabile.

Numeri e statistiche dietro il licenziamento volontario

Quali sono i numeri che si celano dietro a questo fenomeno? Perché se in apparenza sembra una situazione preoccupante per le aziende e le famiglie dei lavoratori, che non comprendono cosa spinga sempre più persone a licenziarsi, in realtà si celano verità ben più profonde dietro questo fenomeno. 

Da uno studio di McKinsey emerge:

  • Negli Stati Uniti dalla primavera del 2021 circa 4 milioni hanno lasciato volontariamente il proprio posto di lavoro.

  • Il 40% della popolazione mondiale è intenzionato a lasciare l’azienda presso cui lavora nei prossimi 6 mesi.

  • Il 36% delle persone che hanno dato le dimissioni non aveva ancora in mano un nuovo lavoro.

  • Uno studio di IBM del 2022 dichiara che 1 persona su 4 intende cambiare posto di lavoro entro l’anno.

  • In Italia uno studio di AIDP vede le dimissioni volontarie dei giovani in oltre il 60% delle aziende nei settori: digitale, informatico, commerciale e comunicazione.

Le ragioni di facciata dietro le grandi dimissioni

Le motivazioni ufficiali emerse dalle indagini sul tema dei licenziamenti volontari, vedono come cause principali:

  1. Il desiderio di una maggiore flessibilità. I lavoratori abituati a lavorare da casa durante il periodo pandemico, hanno riscontrato molte limitazioni nel dover rientrare in ufficio, nel condividere uno spazio fisico con i colleghi (quando avrebbero potuto lavorare da remoto). Una minore autonomia nella gestione del proprio tempo. Ovviamente c’è anche chi la pensa diversamente. Ma queste persone, di fatto, non rientrano tra chi si è licenziato volontariamente.

  2. Ricerca di maggiore soddisfazione per gli incarichi svolti. Restare chiusi in casa e ripetere costantemente gli stessi incarichi privi di motivazione o distrazioni (caffè e pranzo con i colleghi) ha sbattuto in faccia la dura verità che di base lavoriamo senza un reale scopo o interesse.

  3. Nuove opportunità di avanzamento di carriera. I lavoratori, stanchi delle solite mansioni meccaniche e prive di gioia, hanno iniziato a considerare l’idea di avanzare in termini di posizione o incarico. Senza considerare che avanzi quando il tuo valore aumenta, non per invecchiamento o desideri personali.

  4. Più equilibrio tra i ritmi lavorativi e quelli personali. Ancora una volta il periodo di lock down ci ha fatto comprendere che di base ciò che dobbiamo ricercare è la giusta armonia tra vita personale e professionale. Ma quando svolgi ogni giorno le stesse attività, questo ti passa di mente, perché sei troppo distratto dalla tua routine per aprire gli occhi.

Le vere ragioni dietro le dimissioni di sempre più giovani in Italia

Ora passiamo alla sostanza. Perché se tutte le ragioni sopra elencate derivano da statistiche ufficiali, provenienti da fonti attendibili, credo in realtà si celino motivazioni ben più importanti dietro questo grande cambiamento sociale.

Le due vere motivazioni (a mio parere), più attendibili di tutte quelle di cui abbiamo discusso fin qui, sono la consapevolezza e la prospettiva.

Consapevolezza

Ritrovarsi da un giorno con l’altro a credere che il mondo stia finendo, ti fa domandare: ma qual’è il senso della mia vita? Perché se fino all’altro ieri vivevi con il pilota automatico, oggi non è più così. Se il mondo dovesse finire oggi, questa mia vita avrebbe avuto un senso?

Inseguire le aspettative di società, famiglia, parenti e istituzioni, ti ha portato a seguire i binari di un percorso già battuto, ma che in fondo senti non ti appartiene. Se riassumi la tua vita in in: lavoro dalle 9 alle 5, mi annoio per esaltarmi il weekend, mi deprimo aspettando natale o ferragosto, mi ricarico con 2 settimane di ferie l’anno (che non aggiungono assolutamente nulla al piattume della mia vita); allora hai un problema. Da qui scatta qualcosa di nuovo.

Prospettiva

Se senti che manca qualcosa, che non puoi placare con lo shopping durante il weekend, con le uscite compulsive con amici e amiche, con una macchina più grande, una casa più grande, un mutuo più ampio, un debito maggiore, allora dove puoi trovare la felicità?

In una prospettiva di crescita e contributo.

Solo durante il processo per raggiungere le nostre ambizioni, c’è un senso di crescita, che non è da confondere con il realizzare i tuoi scopi, ma con la persona che diventi nel tragitto per la consapevolezza. Quando contribuisci a una causa più grande di te, quando sai che la tua voce, le tue azioni possono impattare seriamente sulle persone che condividono i tuoi stessi valori, provi un senso di purpose che nessuna laurea, conseguimento sociale o economico possono darti.

La vera ragione per cui sempre più persone si stanno licenziando è che sono stanche di vivere secondo i condizionamenti impartiti (scuola, famiglia, lavoro, carriera, pensione, fine dei giochi), ma cercano qualcosa di più. Un motivo concreto e condivisibile per svegliarsi con un senso di scopo e andare a dormire con significato e appagamento a fine giornata.

Nulla potrà mai sostituirsi al senso di gratificazione che una nuova consapevolezza e una reale prospettiva sulla tua vita può darti. Questa è la motivazione per cui tanti giovani hanno avuto (e stanno avendo) il coraggio di licenziarsi da un posto a tempo indeterminato per inseguire i propri sogni e obiettivi.

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