Fujifilm X-E5: La Fotocamera che Ridefinisce il Concetto di Compagna Creativa

Ti porterò nel cuore di qualcosa che mi ha fatto innamorare.
Sai quella sensazione quando prendi in mano un oggetto e capisci subito che c’è qualcosa di diverso? Ecco, la Fujifilm X-E5 mi ha trasmesso esattamente questo. Non è solo una fotocamera: è una dichiarazione d’intenti.
Un ritorno alle origini che guarda avanti, con una consapevolezza che pochi brand oggi sanno ancora dimostrare.

Dopo anni di semplificazioni e compromessi discutibili, Fujifilm ha fatto una scelta coraggiosa: riportare la serie X-E alle sue radici enthusiast, quella filosofia che aveva fatto innamorare migliaia di fotografi nel mondo.
Ma non si è fermata lì: ha aggiunto la stabilizzazione, rifinito ogni dettaglio e creato — personalmente — quella che potrei definire la X100VI con obiettivi intercambiabili. E no, non è un complimento da poco.

Quello che troverai in questa recensione potrebbe sorprenderti.
Parleremo di un accessorio apparentemente secondario che cambia davvero il tuo workflow creativo, di scelte di design che rivelano una maturità progettuale rara, e di compromessi intelligenti che non sacrificano l’esperienza d’uso.
Vedremo confronti approfonditi con altre camere tra cui X-T50, e soprattutto se ha senso sceglierla rispetto alla tanto amata X100VI.

Se non mi conosci, sono Giuliano Di Paolo, content creator, fotografo e filmmaker con oltre dieci anni di esperienza nella produzione di contenuti visivi in giro per il mondo.

Ma prima di tutto, lasciami condividere una verità emersa dopo giorni di utilizzo sul campo: la X-E5 non è per chiunque.
È per chi cerca una compagna creativa intelligente, per chi vuole una fotocamera che sparisca tra le mani ma restituisca risultati professionali.
È per chi crede ancora che la fotografia sia emozione, e che la tecnologia debba servire la creatività, non dominarla.

 

Fujifilm X-E5 – Scheda Essenziale

Tipo: Mirrorless APS-C rangefinder-style
Sensore: 40MP X-Trans CMOS 5 HR retroilluminato
Stabilizzazione: IBIS a 5 assi fino a 7.0EV (centro) / 6.0EV (periferia)
Mirino: EVF 2.36M punti, ingrandimento 0.62x
Display: LCD 3" 1.04M punti, inclinabile 180°
Video: 6.2K/30p (crop 1.23x), 4K/60p (crop 1.14x)
Scatto continuo: 8fps meccanico, 13fps elettronico
Autofocus: AI subject detection (animali, veicoli, insetti, droni)
Supporti: 1x SD UHS-II
Connettività: USB-C, microfono 3.5mm, cuffie via USB
Batteria: NP-W126s (circa 310 scatti)
Peso: 445g (con batteria e scheda)
Prezzo: 1849€ (+ kit 23mm f/2.8)

 

Design e Prime Impressioni: Quando l'Eleganza Incontra la Sostanza

La prima cosa che colpisce della X-E5 è la sensazione di solidità.
Con i suoi 445 grammi, pesa circa un terzo in più rispetto alla precedente X-E4 — e questa differenza si percepisce subito. Ma non è un peso fine a sé stesso: è densità che comunica qualità, quella sensazione tattile che ti fa capire di avere tra le mani qualcosa di serio.

Fujifilm ha fatto una scelta progettuale notevole: per la prima volta nella serie X, il top plate è ricavato da un unico blocco di alluminio. Il risultato? Una struttura rigida e una finitura metallica che definire premium sarebbe riduttivo. Le linee nette si alternano a superfici morbide, creando un equilibrio estetico che rispetta il DNA rangefinder senza cadere nella nostalgia sterile.

Ma è nell’ergonomia che la X-E5 dimostra la sua vera maturità.
Il grip frontale e posteriore è stato reintrodotto, offrendo una presa più sicura rispetto alla X-E4. Non è il grip più generoso in circolazione — si ferma poco sopra la base, lasciando uno spigolo che sconsiglio di stringere con le dita — ma è funzionale al tipo di utilizzo che questa fotocamera richiede. Non si impugna come una reflex: si sostiene con la sinistra mentre la destra lavora.

Il ritorno delle due ghiere cliccabili è un segnale chiaro: questa fotocamera vuole riconquistare il fotografo enthusiast.
Personalmente, avrei preferito ghiere non cliccabili per evitare click accidentali e avere una sensazione più solida, ma comprendo la scelta: massima flessibilità di controllo.
Con nove pulsanti personalizzabili, quattro swipe direzionali sul touchscreen e un interruttore frontale a cinque funzioni, la X-E5 offre un livello di customizzazione che rasenta l’eccesso — nel senso migliore del termine.

 
 

Film Simulation Dial e Ricette Creative

Ecco la feature che all’inizio mi aveva lasciato perplesso — e che invece si è rivelata geniale nella pratica quotidiana.
Il Film Simulation Dial non è solo un vezzo estetico — anche se ammetto che la finestrella circolare che mostra la simulazione attiva è un tocco di classe puro — ma uno strumento creativo potentissimo.

Fujifilm ha fatto qualcosa di davvero straordinario: ha ufficializzato il concetto di “ricette” nato dalla sua community.
Le tre posizioni personalizzabili FS1, FS2 e FS3 non si limitano a salvare una simulazione: memorizzano un intero setup creativo, comprensivo di grain effect, risposta luci/ombre, clarity, noise reduction e color chrome effect. E il bello è che ogni posizione mantiene i propri parametri indipendentemente da quello che fai altrove.

In pratica, è come avere tre look completamente pronti all’uso.
Io ho creato una ricetta su base Eterna Cinema per ritratti urbani, con grana aggiunta e contrasto più deciso; una Classic Neg customizzata per i paesaggi; e Acros con filtro rosso per un bianco e nero drammatico. Il risultato? Un workflow più fluido e creativo di qualsiasi cosa avessi provato finora.

Ma c’è di più. Puoi assegnare un pulsante per passare istantaneamente dalla configurazione standard alla ricetta avanzata della simulazione attiva. È come avere una doppia identità visiva a portata di click, moltiplicando le possibilità espressive.

Fujifilm ha dimostrato di ascoltare davvero la sua community, trasformando un fenomeno grassroots in una feature ufficiale, stabile e perfettamente integrata.

La ciliegina sulla torta? L’interfaccia: semplice, intuitiva, immediata.
Niente menu annidati o combinazioni strane. Giri la ghiera, la finestrella ti conferma la scelta, e sei pronto a creare. È UX design fotografico al suo meglio.

 

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Stabilizzazione e Performance: Quando la Tecnica Serve la Creatività

La X-E5 eredita il sistema di stabilizzazione IBIS della X-T50, e devo dire che Fujifilm ha fatto un lavoro eccellente.
Con un rating CIPA di 7.0 stop al centro e 6.0 in periferia, la stabilizzazione non è solo efficace — è trasparente. Non ti accorgi che c’è, finché non usi una fotocamera che ne è priva.

Il nuovo algoritmo e il giroscopio aggiornato per la rilevazione del roll motion fanno la differenza sul campo. Ho scattato a mano libera con il 23mm f/2.8 a 1/4 di secondo, ottenendo immagini nitide. Anche in video, la stabilizzazione lavora in modo eccellente, compensando i micro-movimenti che normalmente distruggerebbero una ripresa a mano.

L’autofocus è un altro punto di forza. Il sistema AI-based subject detection, sviluppato con deep learning, riconosce animali, uccelli, auto, moto, biciclette, aerei, treni, insetti e droni. Ma è l’algoritmo predittivo a fare davvero la differenza: il tracking è preciso, affidabile, e le prestazioni in condizioni di scarsa luce sono nettamente migliorate rispetto alla generazione precedente.

Il sensore X-Trans CMOS 5 HR da 40MP merita una menzione speciale. La nuova struttura dei pixel migliora la raccolta della luce, sbloccando ISO 125 come sensibilità nativa (non più solo in estensione come sulla X-E4).
Inoltre, l’otturatore elettronico arriva a 1/180.000 di secondo, offrendo un controllo dell’esposizione sorprendentemente preciso anche nelle condizioni di luce più complesse.

La qualità immagine è esattamente ciò che ti aspetti da un sensore Fujifilm di ultima generazione: dettaglio eccellente, rumore gestito con intelligenza, gamma dinamica generosa.
Ma è l’integrazione armoniosa tra sensore, processore e algoritmi di image processing a far emergere la X-E5 rispetto a molti competitor: un sistema pensato per servire la creatività, non solo per impressionare con i numeri.

 
 

Confronto Spietato: Reality Check nel Mercato Reale

Prezzo e posizionamento

In Europa, la Fujifilm X-E5 viene proposta a un prezzo molto simile alla X-T50, rendendo il confronto tra le due estremamente rilevante. Il prezzo allineato le posiziona come alternative più di stile e filosofia, che non di pura scheda tecnica.

X-E5 vs X-T50

Sulla carta, la X-T50 è una fotocamera superiore:

  • Mirino elettronico da 3.69M punti (vs 2.36M)

  • Doppio slot SD

  • Corpo tropicalizzato

  • Maggiore robustezza costruttiva

Se si guarda solo alle specifiche allora punta tutto sulla X-T50.
Se cerchi una ibrida che richiami l’esperienza delle compatte, allora vai sulla X-E5.

X-E5 vs X100VI

Il confronto più sensato resta con la X100VI.
Stesse dimensioni, stessa filosofia, stessa anima. La differenza?

  • X100VI: obiettivo fisso, mirino ibrido, esperienza all-in-one

  • X-E5: obiettivi intercambiabili, più libertà creativa, stessa eleganza

Se vuoi una compatta definitiva e poetica, scegli la X100VI.
Se cerchi flessibilità e possibilità di crescere con il tuo corredo, la
X-E5 è più interessante.

X-E5 vs Sony a6700

Design e approccio sono lontanissimi, ma le due condividono alcuni elementi chiave:

  • Sensore APS-C stabilizzato

  • Video 4K ad alte prestazioni

  • Mirino centrale e costruzione compatta

La a6700 vince per specifiche video e qualità EVF.
La
X-E5 conquista con il suo design retrò, la miglior user experience fotografica della categoria, e film simulations.

In sintesi

Tutto dipende da cosa stai cercando.

  • Vuoi potenza tecnica? X-T50.

  • Vuoi poesia compatta? X100VI.

  • Vuoi equilibrio tra estetica, versatilità e piacere d’uso? X-E5.

  • Vuoi una aps-c più performante lato video? a6700.

 
 

Esperienza Sul Campo: La Verità dell'Uso Quotidiano

Dopo giorni di utilizzo intensivo, posso dire che la X-E5 ha una personalità ben definita. È una fotocamera che premia un approccio riflessivo alla fotografia. Non è fatta per lo spray-and-pray o per chi cerca l’automatismo totale — è pensata per chi desidera controllo creativo con semplicità operativa.

Il mirino EVF da 2.36M punti è il compromesso più evidente. Va bene per comporre e controllare l’esposizione, ma non è un mirino su cui passare ore. Ha un eye relief corto: se porti occhiali, potresti non vedere l’intero frame. È chiaramente pensato per lavorare bene alla luce del giorno, più che per l’uso prolungato.

Il display LCD posteriore sorprende in positivo. L’inclinazione a 180° è perfetta per selfie e riprese creative, e la risoluzione da 1.04M punti è adeguata per la maggior parte degli usi.
Il touchscreen è reattivo e ben integrato, anche se una definizione superiore avrebbe valorizzato meglio questa fascia di prezzo.

L’autonomia è in linea con le aspettative: circa 310 scatti a carica, sufficienti per una giornata di shooting occasionale o mezza giornata più intensa. Il supporto alla ricarica via USB-C è pratico, specie per chi lavora in mobilità o utilizza power bank.

Ma ciò che più mi ha colpito è la fluidità complessiva dell’esperienza d’uso.
I controlli cadono naturalmente sotto le dita, i menu sono intuitivi, il workflow diventa familiare in pochi minuti.
È una fotocamera che sparisce nelle mani, lasciandoti concentrato su ciò che conta: creare, non configurare.

 
 

Fujifilm X-E5 — Giuliano's Verdict

★★★★☆ (8.0/10)

Dopo aver vissuto con la X-E5 per diverse settimane — tra strade urbane, viaggi nel caldo del sud-est-asiatico e sessioni creative in studio — posso dire che Fujifilm ha creato qualcosa di speciale. Non è la fotocamera perfetta, ma è quella che ti fa innamorare per i motivi giusti. Ti inspira, ti sfida, ti accompagna senza mai disturbare il processo creativo.

Esperienza Creativa: ★★★★★ (9/10)
Una fotocamera che mette la creatività al centro di tutto. Le film simulation recipes, il design rangefinder e i controlli ben pensati creano un workflow ispirante e naturale.

Qualità Tecnica: ★★★★☆ (8/10)
Sensore eccellente, stabilizzazione efficace, autofocus intelligente. Il mirino EVF è il compromesso più evidente, ma la qualità d'immagine è ai vertici della categoria.

Design & Ergonomia: ★★★★★ (9/10)
Il top plate in alluminio monoblocco e l'attenzione ai dettagli la rendono un oggetto di desiderio. Ergonomia studiata per l'uso rangefinder, con controlli accessibili e logici.

Valore/Prezzo: ★★★☆☆ (7/10)
Il prezzo è coerente con le specifiche e il posizionamento, soprattutto se paragonato alla X-T50. Non è un best-buy assoluto, ma offre molto valore per chi cerca una fotocamera compatta, elegante e creativa.

Cosa Ho Apprezzato

Film simulation recipes: finalmente una implementazione ufficiale e perfetta di un concetto nato dalla community
Qualità costruttiva: il top plate in alluminio monoblocco fa la differenza nella percezione di qualità
Stabilizzazione IBIS: efficace, trasparente, ben calibrata per tutti i tipi di utilizzo
Design rangefinder: elegante, compatto, distintivo in un mercato di fotocamere tutte uguali
Controlli dedicati: due ghiere clickable e nove pulsanti personalizzabili per il massimo controllo

Cosa Mi Ha Limitato

Mirino EVF sottotono: 2.36M punti sono pochi per questa fascia, e l’eye relief corto penalizza chi porta occhiali
Single card slot: in una fotocamera da oltre 1.800€, un secondo slot SD avrebbe fatto la differenza
Interruttore frontale: i 2+ secondi per accedere alle funzioni secondarie rallentano l’usabilità sul campo

 

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Domande Frequenti sulla Fujifilm X-E5

Il sensore da 40 megapixel migliora davvero la qualità rispetto alla X-E4?

Assolutamente sì. Il nuovo sensore X-Trans CMOS 5 HR da 40MP non offre solo più dettaglio — ma anche una gestione del rumore più intelligente, una resa più naturale delle texture e la possibilità di crop estremi senza sacrificare la qualità.
Se ami la fotografia urbana, di viaggio o il ritratto ambientato, noterai la differenza dal primo scatto.

Cosa cambia davvero con il top plate in alluminio monoblocco?

Non è solo questione estetica.
Il top plate lavorato da un unico blocco d’alluminio migliora la rigidità strutturale, dà una sensazione di fotocamera “premium” vera, e riduce i punti di stress meccanico nel tempo. È uno di quei dettagli invisibili che fanno la differenza a lungo termine.

La stabilizzazione IBIS a 5 assi è utile anche per chi non fa video?

Sì, e come.
Il sistema IBIS da 7 stop reali rende possibile scattare anche a 1/4 di secondo a mano libera con ottiche non stabilizzate — perfetto per fotografia notturna, street, ritratti con luce naturale.
Inoltre, rende l’esperienza d’uso più fluida e intuitiva, anche per chi è alle prime armi con la tecnica.

Cosa rende speciale la modalità “Classic Display” del mirino elettronico?

È un richiamo intelligente alla fotografia analogica.
La modalità Classic Display riduce l’interfaccia a pochi dati essenziali in rosso su sfondo nero, replicando l’esperienza dei mirini LED vintage. Ti aiuta a concentrarti sull’inquadratura, eliminando le distrazioni digitali.
È minimalismo funzionale al servizio della visione creativa.

La X-E5 è adatta a chi scatta (o gira) con una sola mano?

Sì. Grazie al nuovo grip anteriore/posteriore, alla disposizione laterale del mirino e alla leva frontale multi-funzione, puoi usarla con una mano anche in situazioni dinamiche.
È pensata per chi si muove, viaggia, osserva — senza dover appoggiare tutto per scattare.

Posso usare la Fujifilm X-E5 per iniziare la mia carriera da content creator?

Senza dubbio. La X-E5 è una macchina che ti accompagna nella crescita creativa: ti stimola a ragionare sul colore, la luce, la composizione — e con le sue funzioni video, puoi già realizzare contenuti professionali.
Se vuoi portare la tua passione a un livello superiore e costruire una carriera sostenibile da creator, ti consiglio di partire con il mio corso completo 👉🏻 Creator Mastery.

È il percorso perfetto per trasformare una passione creativa in un vero progetto di vita.

 

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