Musica Senza Copyright per Video: Le 10 Migliori Fonti Gratis (o a Pagamento)

Hai mai passato ore a cercare la traccia giusta per un video, solo per scoprire che è protetta da copyright?

Se sei un content creator, filmmaker o producer, sai quanto la musica sia una componente essenziale nel raccontare storie. Non basta un brano qualsiasi: serve una colonna sonora che amplifichi l’emozione, catturi l’attenzione e rispecchi il tuo stile.

Nel mio lavoro come filmmaker e autore, ho esplorato decine di piattaforme — da quelle gratuite a quelle professionali — cercando una soluzione che fosse libera da vincoli legali ma al contempo di qualità.
Per questo oggi voglio condividere con te le migliori risorse dove trovare musica royalty-free per i tuoi progetti video.

Il mio nome è Giuliano Di Paolo, mi occupo professionalmente di content creation da oltre dieci anni — collaborando con molte aziende in giro per il mondo. E so quanto musica e suoni impattino profondamente le nostre produzioni.

Che tu pubblichi su YouTube, Instagram, TikTok o stia lavorando a un documentario o spot commerciale, questa guida è pensata per aiutarti a risparmiare tempo, evitare problemi di copyright e migliorare il tuo impatto creativo.

Prepara le note del tuo smartphone, e senza ulteriori indugi, partiamo.

 
 

Musica Gratis o Premium? Due Strade per Creators con Obiettivi Diversi

Se stai iniziando oggi — magari con budget limitato o solo qualche video in mente — potresti pensare che le piattaforme gratuite siano la scelta più sensata. E in parte è vero: alcune fonti offrono musica utilizzabile liberamente, perfetta per sperimentare, pubblicare su YouTube o creare contenuti personali.

Ma se stai costruendo un brand, un canale, o lavori con clienti — insomma, se il tuo lavoro da creator è una cosa seria — allora sai già che la musica non è un “accessorio”. È parte integrante del messaggio, della coerenza, dell’impatto.

Nella mia esperienza, ho usato entrambe le strade.
All’inizio, ho frugato ovunque: librerie nascoste, siti borderline, download gratuiti con mille condizioni.
Poi ho capito che il tempo speso per “risparmiare” era tempo sottratto alla creazione vera. E che certe piattaforme, anche gratuite, vanno conosciute per quello che sono: utili, ma con dei limiti.

Partiamo proprio da qui.

 

Le Migliori Piattaforme Gratuite di Musica Senza Copyright

Di seguito trovi una selezione delle risorse gratuite che considero utili, oneste e ben costruite.
Non aspettarti hit da cinema, ma se sai cercare (e montare bene), puoi tirare fuori contenuti dignitosi anche da queste librerie.

YouTube Audio Library

Licenza: Gratuita. Alcune tracce richiedono attribuzione.
Perfetta per: Creator alle prime armi, esperimenti su YouTube.
Pro: Ampio catalogo, effetti sonori inclusi, download diretto.
Contro: Qualità discontinua, alcune tracce troppo generiche.
Da usare se pubblichi solo su YouTube e vuoi iniziare senza rischi.

Pixabay Music

Licenza: Creative Commons 0 — utilizzabile anche per uso commerciale.
Perfetta per: Reels, contenuti brevi, B-roll sonori.
Pro: Interfaccia semplice, download immediato, zero obblighi.
Contro: Catalogo piccolo, pochi aggiornamenti.
Utile quando serve una traccia “d’appoggio” pulita e senza pensieri.

Bensound (versione free)

Licenza: Gratuita con attribuzione obbligatoria.
Perfetta per: Siti personali, video didattici, podcast non monetizzati.
Pro: Tracce curate, selezione per mood ed energia.
Contro: Uso commerciale vietato senza piano premium.
Buona qualità audio, ma occhio a non usarla per progetti pubblicitari.

Free Music Archive (FMA)

Licenza: Variabile (CC e altre). Controlla ogni traccia.
Perfetta per: Podcast, progetti audio-artistici, esperimenti visivi.
Pro: Ampiezza di stili, alcuni brani sorprendenti.
Contro: Navigazione confusionaria, rischio di licenze poco chiare.
Risorsa storica, da esplorare se hai tempo e un orecchio paziente.

Incompetech

Licenza: Gratuita con attribuzione, commerciale solo con licenza specifica.
Perfetta per: Tutorial, giochi indie, video narrativi.
Pro: Iconica, vasta libreria di Kevin MacLeod.
Contro: Suono “datato” per alcuni brani, poco adatta a progetti moderni.
Un classico. Se cerchi un brano d’impatto che non costa nulla, qui lo trovi.

 

Stai iniziando a prendere sul serio i tuoi contenuti?

Scegliere la musica giusta è solo una parte. Se vuoi costruire contenuti coerenti, potenti e memorabili — Creator Mastery è il percorso completo per creator che vogliono fare il salto.

 

Le Migliori Piattaforme Premium di Musica Senza Copyright

Quando il lavoro da creator diventa più serio — che si tratti di lanciare un canale YouTube, collaborare con brand o produrre contenuti per clienti — le piattaforme gratuite iniziano a starti strette. I limiti sulle licenze, la qualità altalenante e la difficoltà di trovare brani davvero adatti diventano un freno alla creatività.

È a questo punto che entra in gioco la musica premium: servizi a pagamento che offrono qualità costante, diritti chiari e una varietà di tracce adatte a ogni tipo di produzione. Sì, costano qualcosa.
Ma ti fanno risparmiare tempo, evitano grane legali e — soprattutto — ti permettono di lavorare con serenità e professionalità.

Ecco le piattaforme che uso, conosco o consiglio a chi vuole fare un salto di qualità.

Artlist

Licenza: Commerciale illimitata. Valida per YouTube, social, spot, TV, film, clienti.
Perfetta per: Creator professionisti, videomaker, chi pubblica spesso.
Pro: Qualità altissima, licenza universale chiara, filtri intelligenti, effetti sonori e stems inclusi, estensione per Premiere Pro.
Contro: Nessun piano gratuito.
Se vuoi provarlo, con il mio link ottieni 2 mesi extra di abbonamento gratuitoscoprilo qui
[È la piattaforma che uso quotidianamente da anni].

Epidemic Sound

Licenza: Commerciale, ma legata all’account o al cliente specifico.
Perfetta per: YouTuber, social media manager, creator con produzione regolare.
Pro: Grande varietà, interfaccia intuitiva, catalogo sempre aggiornato.
Contro: La licenza può diventare complicata se lavori per terzi o su più canali.
Da valutare se pubblichi solo per te e cerchi un suono moderno e versatile.

Soundstripe

Licenza: Commerciale con download tracciati e licenza inclusa per ogni utilizzo.
Perfetta per: Agenzie creative, filmmaker indipendenti, chi lavora su progetti verticali (pubblicità, corti, documentari).
Pro: Qualità cinematografica, sistema di licenza semplice, filtri avanzati.
Contro: Catalogo leggermente più ridotto rispetto a concorrenti.
Una scelta intelligente per chi vuole produzioni di alto livello senza complicazioni.

Musicbed

Licenza: Commerciale, ma ogni progetto va autorizzato o licenziato singolarmente.
Perfetta per: Produzioni di alto profilo, campagne premium, brand content.
Pro: Catalogo raffinato, suono da cinema, artisti selezionati.
Contro: Prezzi alti, non adatta a produzioni rapide o low budget.
È una piattaforma di nicchia, ma se vuoi colpire con stile, qui trovi gioielli sonori.

PremiumBeat

Licenza: Royalty-free, ma con licenza singola per ogni brano.
Perfetta per: Spot aziendali, video corporate, trailer, media professionale.
Pro: Qualità costante, ottima categorizzazione, suono pulito.
Contro: Pagamento a traccia, meno conveniente per produzioni frequenti.
Ideale se cerchi una traccia precisa da usare più volte nel tempo.

 
 

Perché ho scelto Artlist (e continuo a usarlo)

Quando ho iniziato a usare Artlist, non avevo un team, né grandi clienti, né un canale YouTube con migliaia di iscritti (ne avevo da poco superati 800). Ero solo un creator con tante idee, una fotocamera nello zaino, e la voglia di raccontare storie che valessero qualcosa.

Ho scelto il piano base — 9,99€/mese — perché mi serviva musica libera da copyright che potessi usare ovunque: nei video per i social, nei contenuti per i miei corsi, nei progetti personali. E già da lì ho sentito la differenza: niente più ricerche infinite, niente dubbi sulle licenze, niente colpi di copyright dopo la pubblicazione (e ti garantisco che ricevere un claim da copyright è davvero frustrante).

Poi le cose sono cambiate. Il mio lavoro è cresciuto, ho iniziato a collaborare con brand internazionali, a produrre documentari e contenuti commerciali. E Artlist è cresciuta con me.

Oggi uso anche gli strumenti più avanzati che la piattaforma offre: stock footage, AI voiceover, effetti sonori di alto livello, persino alcuni plugin (compresi nei piani premium). Tutto nello stesso ecosistema.
E il bello è che non ho dovuto cambiare piattaforma, né adattarmi a strumenti diversi. Ho semplicemente potenziato ciò che già funzionava.

Per questo continuo a consigliarla: non è solo una libreria musicale. È uno strumento che ti accompagna mentre costruisci qualcosa di tuo, passo dopo passo.
E se sei ancora all’inizio, va benissimo. Perché anche io ho iniziato da lì.

Se pensi possa fare al caso tuo, dagli un occhio (e ottieni 2 mesi extra gratuiti) → scoprilo qui

 

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Domande Frequenti (FAQ): Musica Senza Copyright per Creators

Perché la maggior parte dei creator sottovaluta la musica nei propri contenuti?

Perché è invisibile — fino a quando manca. Molti pensano che la musica sia un elemento accessorio, quando in realtà è una delle prime cose che lo spettatore percepisce a livello emozionale.
La verità? Una traccia ben scelta può far sembrare più professionale anche un footage girato in fretta.
Chi lavora davvero nel mondo visivo lo sa: la musica guida la narrazione, non la decora.

Le piattaforme gratuite bastano davvero per chi vuole fare contenuti professionali?

Possono bastare all’inizio. Ma appena alzi l’asticella — un cliente importante, una campagna retribuita, una pubblicazione su piattaforme multiple — i limiti si fanno evidenti.
Licenze poco chiare, qualità audio altalenante, brani troppo usati o “stock”.
Un contenuto professionale ha bisogno di strumenti professionali.
E la musica non fa eccezione.

Come distinguere una licenza royalty-free seria da una rischiosa o ambigua?

Una buona licenza è chiara, leggibile, e non ti costringe a decifrare cavilli legali.
Deve specificare esattamente:

  • Dove puoi usare il brano (YouTube, social, spot, film, ADV…)

  • Se richiede attribuzione

  • Se è legata al tuo account o a un singolo progetto

Quando una piattaforma è seria, la licenza te la mostra prima del download, non solo nelle note legali nascoste.

Quanto influisce la scelta musicale nella percezione del tuo brand (anche personale)?

Enormemente. La musica è identità.
Un creator che usa sempre lo stesso tipo di sound crea una firma riconoscibile.
Un filmmaker che cambia stile musicale a ogni video trasmette incoerenza.
E se stai costruendo fiducia (e vendendo qualcosa), la coerenza sonora diventa credibilità emozionale.
Il complimento che ricevo più di frequente è: la musica migliore di YouTube Italia.
La musica è marketing.

Meglio una piattaforma “all you can use” o acquistare licenze singole?

Dipende da quanta musica usi. Ma in 9 casi su 10, un sistema “illimitato” (come Artlist o Epidemic) è più efficiente, scalabile e sostenibile per chi crea regolarmente.
Pagare una licenza ogni volta è macchinoso. E ti blocca sul piano creativo.
Con un piano flat, ti concentri sull’idea, non sulla burocrazia.

Come evitare di usare una traccia “già sentita” da tutti gli altri creator?

Succede spesso con librerie gratuite o con le tracce più popolari delle piattaforme premium.
La soluzione?

  • Non scegliere solo in base a “più ascoltati”

  • Usa i filtri avanzati (strumento, energia, tempo)

  • Vai oltre le prime 2 pagine di risultati

E se puoi, personalizza il mix con un taglio creativo, o abbinala a suoni originali.
Così la tua narrazione non sembrerà mai prefabbricata.

Esistono strategie per costruire una sound identity anche senza un sound designer?

Sì, e sono più semplici di quanto pensi.
Inizia con:

  • Un set limitato di mood coerenti (es. cinematico / elettronico soft / ambient emotivo)

  • 2–3 piattaforme affidabili dove pescare

  • Una palette sonora ricorrente: stesse famiglie di strumenti, tempo simile, atmosfera riconoscibile

Non serve (essere) un sound designer: serve una direzione chiara e un orecchio sensibile.
Il tuo pubblico se ne accorgerà.

Come integrare musica ed effetti sonori in modo cinematografico (anche senza un grande budget)?

Il trucco è pensarli non come elementi separati, ma come parte del linguaggio visivo.

  • Musica: deve entrare solo quando ha senso emotivo, non riempire i silenzi.

  • SFX: ambienti, transizioni, elementi tattili (porte, click, tessuti…) danno profondità.

  • Silenzio: è uno strumento. Non aver paura di usarlo.

Con Artlist, ad esempio, hai già tutto in un unico posto: musica, effetti sonori, stems. È lì che puoi iniziare a ragionare come un sound editor, anche senza esserlo.

E se non so ancora da dove partire, ma so che voglio creare contenuti di valore?

Allora sei nel posto giusto.
Trovare la musica giusta è solo una parte del processo. Ma capire come raccontare, costruire una narrazione visiva coerente e professionale — quello è ciò che fa la differenza tra un video visto e un video ricordato.
Se vuoi una guida che ti accompagni, passo dopo passo, nella costruzione dei tuoi contenuti visivi, Visual Mastery è il percorso che ti consiglio oggi.

Scopri la guida completa → Visual Mastery

 

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