Oppo Find X9 Pro Recensione: il Flagship Android Più Potente (e Coerente) sul Mercato
Con un’autonomia leggendaria, un sensore Hasselblad da 200MP e prestazioni da desktop, il Find X9 Pro dimostra che non serve stupire per essere il migliore.
C’è una linea sottile tra perfezionismo e coraggio. Ed è proprio lì, nel punto in cui molti brand scelgono di fermarsi, che Oppo ha deciso di spingersi oltre.
Il Find X9 Pro è quello che l’iPhone 17 Pro Max avrebbe potuto essere, se Apple non avesse avuto paura di osare di più. Un telefono che mette in discussione i limiti del design conservativo e ridefinisce cosa può offrire oggi un top di gamma Android.
Con la sua batteria da 7.500 mAh, un comparto fotografico da 200 megapixel co-ingegnerizzato con Hasselblad e il nuovo chip MediaTek Dimensity 9500, questo smartphone non punta solo a stupire sulla carta: lo fa nella pratica, giorno dopo giorno.
Certo, non è perfetto — il design è fin troppo sobrio, alcune aggiunte AI lasciano perplessi e il prezzo di 1.299€ in Italia non è per tutti. Ma se stai cercando il telefono più completo e coerente del 2025, quello che riesce a coniugare autonomia, potenza e fotografia professionale, il Find X9 Pro è la nostra Editor’s Choice per eccellenza qualitativa e funzionale.
Perché leggere questa recensione
Mi chiamo Giuliano Di Paolo, e da oltre dieci anni lavoro come filmmaker, fotografo e content creator, collaborando con brand internazionali e raccontando storie in giro per il mondo.
Ogni recensione su giulianodipaolo.com nasce da uso reale, senza banner né sponsorizzazioni occulte: solo esperienza diretta, test approfonditi e parole semplici per aiutarti a capire se questo smartphone può davvero elevare la tua produttività e il tuo modo di creare.
Oppo Find X9 Pro
- Batteria stellare da 7.500 mAh
- Camera system eccellente co-ingegnerizzato con Hasselblad
- Prestazioni solide grazie al chip MediaTek Dimensity 9500
- Design generico e poco distintivo
- Bloatware e app preinstallate fastidiose
- Aggiunte AI poco convincenti
- Lente tele Hasselblad opzionale troppo costosa
- Display: 6,78” AMOLED, 1–120Hz, 10-bit
- Processore: MediaTek Dimensity 9500
- Memoria: 16GB RAM / 512GB storage
- Fotocamere posteriori: 50MP main + 50MP ultra-wide + 200MP tele 3x (fino a 6x lossless)
- Selfie: 50MP
- Batteria: 7.500 mAh, ricarica 80W / wireless 50W
- Sistema operativo: Android 16 + ColorOS 16
- Resistenza: IP66 / IP68 / IP69
- Extra: Mind Space, AI Studio, Quick Button
- Prezzo: €1.299 (Italia)
Design e costruzione: eleganza che non osa, ma convince
Il Find X9 Pro è il classico esempio di prodotto che non punta a stupire a prima vista, ma conquista nel tempo. Il suo design è minimalista, quasi anonimo: vetro satinato sul retro, bordi piatti in alluminio, finitura opaca che trattiene poco le impronte. È un look pulito, sì, ma anche fin troppo prudente per un flagship che ambisce a distinguersi.
Non c’è nulla di “sbagliato” nel suo aspetto — anzi, la qualità costruttiva è impeccabile, con tolleranze minime e una solidità che trasmette fiducia. Tuttavia, come scrivevo nei miei appunti durante la prova: “è come indossare un completo grigio perfetto… ma sempre grigio resta.”
Avrei voluto vedere un tocco di personalità in più, qualcosa che riflettesse la potenza che nasconde dentro.
Il lato pratico, però, vince su tutta la linea. Lo schermo da 6,78 pollici AMOLED è piatto e brillante, con refresh variabile da 1 a 120Hz, ideale sia per editing rapido che per gaming fluido. La luminosità è notevole, con colori ricchi e ben calibrati, anche sotto luce diretta.
Sul fronte della resistenza, Oppo ha fatto centro: certificazioni IP66, IP68 e IP69, un livello raro anche tra top di gamma, che garantisce protezione da acqua, polvere e schizzi accidentali. È uno smartphone che puoi davvero usare ovunque, senza quella costante paura di rovinarlo.
L’unica vera delusione arriva con la custodia dedicata necessaria per montare l’obiettivo Hasselblad opzionale: poco robusta e poco elegante, non rende giustizia al resto del design. È un dettaglio minore, ma per un prodotto premium da oltre 1.200 euro, questi dettagli contano.
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Funzionalità esclusive: tra utilità reale e gimmick digitali
Oggi nessun flagship può uscire senza un pacchetto di funzioni “smart”. Ma mentre molti si limitano a cambiare nome a strumenti già visti, Oppo prova — almeno in parte — a dare un senso concreto all’intelligenza artificiale.
Mind Space: prendi appunti ogni volta che vuoi
Tra tutte, Mind Space è forse la più interessante.
Si attiva con un pulsante fisico laterale dedicato: un tocco per catturare uno screenshot, una pressione lunga per registrare una nota vocale che viene trascritta automaticamente e archiviata nell’app. L’idea è semplice ma brillante — creare una sorta di “diario mentale” per salvare pensieri, spunti o ispirazioni al volo, un po’ come una inbox per la mente.
Da filmmaker e content creator, l’ho trovata sorprendentemente utile: perfetta per annotare idee di scena, frasi o luoghi senza aprire mille app diverse. Certo, non è un’idea completamente nuova (Nothing l’ha già fatto con “Essential Space”), ma Oppo l’ha resa più fluida e accessibile.
AI Studio: un’IA non degna di questo nome
Purtroppo non tutto il comparto AI raggiunge lo stesso livello.
L’app AI Studio, che promette di trasformare i tuoi ritratti in “stili artistici”, è poco più che un giocattolo. I risultati oscillano tra il bizzarro e l’inquietante: volti deformati, tonalità della pelle innaturali e filtri estetici che sembrano usciti da app di cinque anni fa.
In più, l’interfaccia obbliga a selezionare un genere binario per generare determinati stili — una scelta anacronistica e fuori tempo massimo.
AI Studio è una funzione da dimenticare, non aggiunge alcun valore reale all’esperienza.
Quick Button e integrazione con Gemini
Molto più sensata è la presenza del Quick Button, personalizzabile per avviare la fotocamera, attivare Mind Space o altre app preferite.
Funziona bene, con tempi di risposta immediati, ed è una di quelle piccole scorciatoie che nel quotidiano fanno la differenza.
In più, Oppo ha integrato in modo intelligente Gemini Live e Circle to Search di Google, rendendo l’ecosistema Android 16 completo e coerente.
Nel complesso, le funzioni esclusive del Find X9 Pro raccontano una verità semplice: quando Oppo si concentra sulla produttività, convince. Quando invece cerca di giocare con l’AI, finisce per sembrare una copia meno elegante di Google o Samsung.
Prestazioni e uso quotidiano: potenza silenziosa, zero compromessi
Sotto la scocca del Find X9 Pro batte il MediaTek Dimensity 9500, un chip che segna un punto di svolta per MediaTek. Sì, perché per la prima volta può davvero rivaleggiare con lo Snapdragon 8 Elite Gen 5 e l’A18 Pro di Apple. E non solo sulla carta.
Durante i nostri test, il telefono è stato una roccia.
Nessun lag, nessun surriscaldamento fastidioso, nessuna incertezza nemmeno nei momenti più intensi. App come Lightroom Mobile o CapCut Pro girano fluide anche con editing 4K multilivello, mentre giochi come Genshin Impact o Call of Duty: Warzone Mobile scorrono a dettagli massimi senza scatti evidenti.
Il refresh rate adattivo da 120Hz fa la differenza: lo smartphone sembra sempre “scivolare”, reattivo e pronto, con un feedback tattile preciso e una gestione termica di alto livello. La dissipazione funziona bene anche durante registrazioni video prolungate o streaming, segno che la scocca, per quanto minimalista, è progettata con criterio.
L’unico vero tallone d’Achille dell’esperienza d’uso quotidiana è la quantità di app preinstallate. Al primo avvio ti ritrovi TikTok, Temu, Amazon, perfino Fitbit — un’abbondanza che fa sembrare il telefono un po’ “invadente” prima ancora di iniziare a usarlo.
Certo, si possono rimuovere in pochi minuti, ma per un dispositivo flagship, ci si aspetta una pulizia software degna di un prodotto premium.
La personalizzazione di Oppo su Android 16, ColorOS 16, mantiene l’essenza del sistema operativo Google, ma la arricchisce con animazioni più fluide, font eleganti e un’attenzione ai dettagli grafici che rendono piacevole l’interazione quotidiana. Non snatura Android, lo rifinisce. E soprattutto, è stabile. Durante il periodo di prova non ho mai riscontrato crash, rallentamenti o problemi di compatibilità.
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Fotocamere e video: un nuovo standard fotografico
Se dovessi riassumere il comparto fotografico dell’Oppo Find X9 Pro in una frase, direi: “È la prima volta che uno smartphone mi fa tornare la voglia di scattare per il puro piacere di farlo.” Oppo qui ha messo insieme una triade da manuale. Sulla carta è impressionante; nella realtà, ancora di più:
un sensore principale da 50MP,
un ultra-wide da 50MP,
e un teleobiettivo da 200MP capace di combinare zoom ottico 3x e “lossless” fino a 6x.
Main camera: luce naturale e profondità reale
La fotocamera principale è il cuore del sistema. Le immagini sono ricche di colore ma mai esagerate, con una resa della pelle naturale e un ottimo controllo di esposizione anche in situazioni complesse. In controluce, il sensore gestisce le alte luci in modo quasi cinematografico, restituendo un contrasto piacevole e realistico.
È quella fotocamera che ti fa venire voglia di inquadrare qualsiasi cosa, anche solo un riflesso su un bicchiere al tramonto. Di notte, la modalità automatica si comporta in maniera eccellente: le foto mantengono dettaglio e tono, con rumore contenuto e ombre profonde che non vengono “lavate via” — un errore che molti flagship continuano a commettere.
Ultra-wide: ampiezza focale (con poca nitidezza)
Il sensore ultra-grandangolare da 50MP apre la scena con un respiro più ampio, perfetto per paesaggi e architetture. La gestione della luce resta solida, ma i dettagli non sono allo stesso livello della main camera.
In alcune situazioni l’immagine assume una leggera texture “acquerellata”, tipica dell’eccesso di riduzione del rumore digitale.
Nulla di drammatico — per una condivisione estemporanea è sufficiente — ma per scatti professionali serve ancora uno step in più.
Tele 200MP: uno zoom che cambia le regole
Ed eccoci alla parte più intrigante. Il tele da 200 megapixel con zoom ottico 3x è semplicemente straordinario.
Fino a 6x mantiene una nitidezza incredibile, con una gestione del colore coerente con la lente principale. È quel tipo di zoom che ti fa dimenticare di avere in mano un telefono.
Oltre i 10x la qualità inizia a calare, ma resta più che usabile fino a circa 20x. Da 30x in poi, la resa diventa più “pittorica” — complice l’intervento dell’AI che tende a ricostruire dettagli assenti.
L’esperienza Hasselblad: il kit che divide
L’accessorio Hasselblad Teleconverter Kit è il sogno di ogni fotografo mobile e, allo stesso tempo, il suo paradosso.
Si monta tramite una custodia magnetica dedicata, aggiungendo un vero teleobiettivo da 3,28x ottico aggiuntivo, che porta lo zoom effettivo a 40x. Quando tutto funziona, i risultati sono spettacolari: dettagli di un campanile lontano, un volto catturato a distanza, persino scatti street, urban con una nitidezza sorprendente.
Piccolo neo: il kit costa caro (circa €499), rende il telefono ingombrante e — dettaglio non trascurabile — capovolge il mirino in verticale quando si inclina troppo, rendendo l’esperienza più goffa del previsto. Inoltre, il case dedicato non è all’altezza del resto del design: fragile, poco premium, quasi “beta”. Insomma, un accessorio più concettuale che pratico. Chi ama la fotografia lo apprezzerà per il suo valore creativo, ma non lo userà ogni giorno.
Video: stabilità e resa cromatica da top tier
In video, il Find X9 Pro registra in 4K a 120fps in log su tutte le fotocamere.
La resa è pulita, con uno stabilizzatore eccellente, un rolling-shutter minimo e una gestione del colore coerente con il profilo Hasselblad.
Per chi fa vlog o contenuti verticali, è un alleato solido: puoi passare da una lente all’altra in tempo reale senza “salti” di bilanciamento o flicker.
Non è ancora al livello cinematografico di iPhone 17 Pro Max, ma in certe condizioni di luce naturale — specie in golden hour — regala una profondità tonale più calda e analogica.
Batteria e ricarica: il nuovo punto di riferimento per i creator in movimento
Ogni anno testiamo telefoni che promettono “autonomia incredibile”. Ma questa volta non è marketing: Oppo Find X9 Pro riscrive le regole.
All’interno del suo corpo sottile, Oppo è riuscita a inserire una batteria da 7.500 mAh con tecnologia al silicio-carbonio, più densa e stabile rispetto alle celle tradizionali. Tradotto: più energia nello stesso spazio, e risultati che si percepiscono sin dal primo giorno.
Durante i miei test, il Find X9 Pro è diventato il telefono con la migliore autonomia reale che abbia mai usato.
Dopo 3 ore di streaming YouTube, la carica è scesa solo all’8%, mentre dispositivi come il Pixel 10 Pro XL o l’iPhone 17 Pro perdevano tra il 15 e il 25%. Con un utilizzo misto — foto, video 4K, editing rapido, social e GPS — chiude la giornata con oltre il 40% residuo, e con un uso più moderato si spinge anche a due giorni pieni.
Quando finalmente lo scarichi, l’esperienza di ricarica è altrettanto impressionante.
Il caricatore da 80W in dotazione porta la batteria da 0 al 100% in circa 35 minuti, mentre la ricarica wireless da 50W resta tra le più rapide in circolazione. C’è anche il reverse wireless charging, utile per dare una spinta agli auricolari o persino al telefono di un amico — sì, anche un iPhone.
Un dettaglio che spesso passa inosservato ma fa la differenza: il telefono resta freddo anche durante la ricarica veloce. Segno che il sistema di dissipazione e gestione termica è progettato in modo eccellente.
Alternative a confronto: quando scegliere Oppo (e quando no)
Dopo un utilizzo intenso, posso dirlo: ColorOS 16 gira in modo impeccabile, fluido e coerente, senza stravolgere l’esperienza Android. L’integrazione con Gemini Live, Circle to Search e le funzioni AI di Google lo rendono completo e versatile.
Ma la vera domanda, a questo punto, è un’altra: perché scegliere Oppo invece di un Galaxy, un Pixel o un iPhone?
Ecco il mio confronto onesto, da chi li usa davvero tutti nel quotidiano.
🔹 Se ami l’intelligenza artificiale integrata
Google Pixel 10 Pro / XL
Il Pixel resta il riferimento per chi vive di AI. Circle to Search, fotoritocco generativo e Gemini integrato a livello di sistema sono ancora un passo avanti. Ma la batteria non regge il confronto: il Find X9 Pro dura fino al 30% in più in uso reale.
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🔹 Se cerchi potenza e versatilità “da creator”
Samsung Galaxy S25 Ultra
Ha una potenza mostruosa, un display eccellente e funzioni pro (penna inclusa) che lo rendono quasi un mini-laptop. Ma l’autonomia è inferiore e il software resta più “pesante” nel tempo. L’Oppo Find X9 Pro, invece, è più bilanciato: meno funzioni extra, ma più coerenza e leggerezza nel quotidiano.
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🔹 Se sei dentro l’ecosistema Apple
iPhone 17 Pro / Pro Max
Apple resta inarrivabile per video e integrazione hardware/software, ma ultimamente ha perso un po’ di coraggio.
Il Find X9 Pro è, per certi versi, ciò che l’iPhone 17 Pro Max avrebbe potuto essere se non avesse giocato sul sicuro. Batteria, zoom e apertura creativa sono nettamente superiori.
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🔹 Se vuoi spendere meno
Oppo Find X9 (base model)
La versione base mantiene gran parte dell’esperienza del Pro — stesso design, display e filosofia fotografica — ma rinuncia al sensore da 200MP e alla batteria “monster”. Risparmi circa 400 euro, ma perdi quella marcia in più che rende il Pro davvero unico.
Dovresti comprare Oppo Find X9 Pro?
Sì, se
- Vuoi il miglior bilanciamento tra autonomia, fotocamera e prestazioni oggi su Android.
- Cerchi uno smartphone professionale e affidabile per lavoro, viaggio e creazione di contenuti.
- Fai foto e video in mobilità e vuoi una resa ottica reale, non solo algoritmica.
- Apprezzi un’esperienza d’uso pulita, fluida e coerente.
- Ti interessa la qualità più che la moda del momento.
No, se
- Vuoi un design che faccia colpo visivo immediato (qui domina la sobrietà).
- Non tolleri bloatware o app preinstallate (ci sono, anche se removibili).
- Conti di usare spesso lo zoom oltre 10x: oltre quella soglia la qualità cala.
- Cerchi un ecosistema integrato come quello Apple o Samsung.
- Non sei disposto a investire oltre i 1.200€ per uno smartphone premium.
Se cerchi un top di gamma concreto, senza compromessi reali, l’Oppo Find X9 Pro è una scelta che ti accompagnerà a lungo. È il telefono che unisce autonomia eccezionale, fotocamera professionale e prestazioni di punta.
Non è pensato per chi vuole solo “il telefono più bello del momento”, ma per chi vuole uno strumento da usare, non da mostrare. In questo senso, è uno dei device più maturi e coerenti del mercato attuale.
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Oppo Find X9 Pro — Giuliano's Verdict
★★★★½ (8.9/10)
Dopo settimane di uso reale — shooting, montaggi, viaggi e giornate piene — è evidente che Oppo Find X9 Pro è lo smartphone che ma mantiene tutto quello che conta davvero. Non solo uno dei migliori flagship Android dell’anno: ma quello più coerente, che potresti davvero usare ogni giorno senza sentirne i limiti.
Performance & Potenza: ★★★★★ (9.5/10)
Il MediaTek Dimensity 9500 è una rivelazione. Veloce, stabile, silenzioso anche sotto stress. Editing foto, video 4K, gaming e multitasking spinti: non c’è scenario in cui vacilli. È la dimostrazione che MediaTek, oggi, può davvero sfidare Snapdragon e vincere.
Fotocamera & Video: ★★★★★ (9/10)
Il trio di sensori da 50 + 50 + 200MP è impressionante.
Il sensore principale restituisce colori naturali e dinamica impeccabile, mentre il tele da 200MP ridefinisce lo zoom “lossless”.
La collaborazione con Hasselblad si percepisce nel tono, nella grana e nella profondità dell’immagine. Fino a 6x è pura magia, oltre diventa sperimentazione.
Display & Costruzione: ★★★★☆ (8/10)
Il pannello AMOLED da 6,78” a 120Hz è luminoso e calibrato alla perfezione. Ma il design resta un po’ troppo prudente: linee classiche, look sobrio, zero rischio. La qualità costruttiva però è impeccabile, e la tripla certificazione IP69 lo rende tra i più resistenti sul mercato.
Batteria & Ricarica: ★★★★★ (9.5/10)
La batteria da 7.500 mAh è semplicemente un game changer. Dove ogni top di gamma arranca a fine giornata, questo supera le 36 ore di autonomia reale, e si ricarica in 35 minuti con l’alimentatore da 80W.
Software & AI: ★★★☆☆ (6.5/10)
ColorOS 16 è fluido e stabile, ma Oppo non riesce ancora a gestire bene il suo rapporto con l’intelligenza artificiale. Mind Space è un’idea brillante e utile; AI Studio, invece, sembra una beta di TikTok Filter Pro. Troppe app preinstallate al primo avvio.
Valore / Prezzo: ★★★★☆ (8/10)
Con i suoi 1.299€, il Find X9 Pro gioca nella stessa lega di iPhone 17 Pro e Galaxy S25 Ultra — e non sfigura affatto. Offre di più in termini di autonomia e versatilità, ma meno in branding e ecosistema.
Cosa ho apprezzato
🟢 Autonomia incredibile: due giorni reali di utilizzo intenso
🟢 Tele da 200MP Hasselblad: zoom fino a 6x con dettaglio reale
🟢 Prestazioni da desktop: fluido in ogni scenario, anche video 4K
🟢 Ricarica ultraveloce 80W / wireless 50W
🟢 Costruzione premium + IP69
🟢 Equilibrio generale: niente compromessi veri
Cosa mi ha limitato
⭕ Design anonimo: troppo sobrio per un flagship da 1300€
⭕ Bloatware fastidioso al primo setup
⭕ AI poco matura: alcune funzioni più gadget che strumenti
⭕ Lente Hasselblad costosa e ingombrante
⭕ Assenza ecosistema: difficile integrarlo con altri dispositivi Oppo in Europa