Vivo X300 Pro: Il Camera Phone che Mette in Crisi i Top di Gamma
Il primo vero smartphone pensato per fotografi e creator (invece che per i benchmark)
Bastano pochi scatti per capire che il Vivo X300 Pro non è uno smartphone qualunque. È ciò che succede quando un'azienda decide di prendere sul serio la fotografia mobile, senza compromessi e senza timori reverenziali verso il mercato occidentale.
Mentre i tre colossi che dominano tra Europa e Stati Uniti continuano a servirci update incrementali travestiti da innovazione, Vivo fa ciò che molti dichiarano ma pochi osano: spinge i confini, ridefinisce l’esperienza, introduce soluzioni che cambiano il modo di scattare. Con una visione chiara e un coraggio raro.
X300 Pro arriva con un kit fotografico mai visto su uno smartphone: telephoto lens extender 2.35x, grip fisico con controlli dedicati e batteria extra da 2300mAh. Ma la vera rivoluzione sta altrove: nel software che sembra progettato da fotografi, nella connettività trasparente con l’ecosistema Apple, nella sensazione tattile che provi usando il grip. È come impugnare una camera compatta premium, non un telefono.
Ho stressato X300 Pro tra Milano, Bangkok e in uscite fotografiche nella natura. L’ho usato come strumento principale, non come backup. E lo dico subito: se vuoi l’ennesimo clone della triade iPhone/Samsung/Google, questa recensione non fa per te. Ma se vuoi capire dove sta andando davvero la fotografia mobile, continua a leggere.
Perché leggere questa recensione
Sono Giuliano Di Paolo, fotografo, filmmaker e creator da oltre 10 anni. Vivo di immagini e racconto storie viaggiando, collaborando con brand internazionali e creando contenuti ogni giorno per lavoro.
Qui trovi uso reale, zero compromessi editoriali e nessun tecnicismo superfluo. Testo tutto sul campo, in condizioni reali, per darti risposte concrete. Il mio obiettivo non è farti comprare uno smartphone, ma aiutarti a capire se questo è uno strumento che può elevare il tuo modo di creare e lavorare.
Vivo X300 Pro
- Main camera LYT-900 con range dinamico e texture top
- Periscope 200MP + tele extender 2.35× incluso
- Grip fotografico con controlli + batteria 2300mAh
- Video 8K / 4K120 / Dolby Vision
- Integrazione Apple sorprendente per workflow ibridi
- Pesante con grip (oltre 300g)
- OriginOS richiede adattamento per chi viene da stock
- Ultra-wide meno consistente rispetto alle altre lenti
- Prezzo alto al lancio
- Processore: Dimensity 9400 (4nm)
- Display: 6.78" AMOLED LTPO 2K+, 120Hz, 4500 nit
- Main: 50MP Sony LYT-900, f/1.57, OIS
- Tele: 200MP Periscope, OIS, 85mm eq
- Ultra-wide: 50MP JN1
- Lens Extender: 2.35× magnetico incluso
- Grip: tasti fisici + batteria 2300mAh
- Video: 8K/30, 4K/120, Dolby Vision
- Batteria: 6000mAh, 90W cablato, 50W wireless
- OS: OriginOS 5 (Android 15)
- Peso: 221g / ~320g con grip
- Prezzo: da €1.249
Un Telefono Che Si Usa Come Una Camera
La prima cosa che noti quando prendi in mano il Vivo X300 Pro è il peso della sostanza. Non è un gioco di parole: questo dispositivo pesa 221 grammi e li senti tutti. Ma non è il peso fastidioso di un oggetto mal progettato. È il peso di qualcosa che è stato costruito con uno scopo preciso.
Il modulo fotografico è importante, pronunciato, quasi sfacciato. Non si nasconde dietro un design minimale. Ti dice chiaramente cosa è questo telefono: uno strumento per creare immagini.
Il corpo in alluminio satinato trasmette solidità. La cover posteriore in vetro microinciso offre il grip senza essere appiccicosa. Ogni dettaglio è pensato per un reale utilizzo, non mera estetica.
La magia avviene quando agganci il grip fotografico. Qui Vivo ha fatto qualcosa di intelligente: ci dà un'estensione funzionale del dispositivo. Il grip si aggancia magneticamente, con una precisione millimetrica che ti fa capire subito che è stato concepito così dal principio.
Una volta montato, il X300 Pro si trasforma completamente. Hai controlli fisici per shutter, zoom e modalità. Una batteria aggiuntiva da 2300mAh che si carica in contemporanea. E soprattutto, un bilanciamento che ti permette di scattare per ore senza affaticare il polso.
La prima volta che l'ho usato in una session fotografica vera, mi sono dimenticato di avere in mano un telefono. Un cambio di paradigma sottile ma potente.
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Il Sistema Fotografico Più Evoluto su uno Smartphone
Parliamoci chiaro: le specifiche tecniche da sole non raccontano mai tutta la storia. Ma in questo caso, i numeri sono solo l'inizio.
Il sensore principale è un Sony LYT-900 da 50MP con apertura f/1.57. È lo stesso sensore che equipaggia alcune delle migliori camera phone sul mercato, ma Vivo lo ha calibrato in modo diverso. La gestione della luce è fenomenale, il rumore in low-light praticamente assente fino a ISO 6400. Ma quello che mi ha colpito di più è la naturalezza dei colori.
Troppi produttori inseguono il "pop" istantaneo, quella saturazione eccessiva che sembra impressionante sul display ma poi risulta finta quando stampi. Vivo va nella direzione opposta: colori accurati, bilanciamento del bianco preciso, una resa che rispetta la scena reale senza renderla noiosa.
Il vero protagonista è il teleobiettivo periscopico da 200MP (85mm equivalente). Questo è il sensore che uso di più, quello che mi ha conquistato. La qualità ottica è straordinaria, la compressione prospettica è quella giusta per ritratti e dettagli architettonici.
E poi c'è il lens extender magnetico da 2.35x. Un’altra mossa coraggiosa da Vivo: invece di affidarsi solo allo zoom digitale, ti danno un'ottica fisica aggiuntiva. Si aggancia al modulo camera in mezzo secondo, comunica con il software, e improvvisamente hai una lunghezza focale equivalente a 200mm.
Ho realizzato scatti street con questo setup e sono rimasto sbalordito dalla nitidezza. Non è un teleobiettivo iper-professionale da 400mm, ma per una camera phone è semplicemente incredibile.
La modalità ultra-wide con Samsung JN1 da 50MP completa il trittico. Niente distorsioni eccessive, buona gestione della luce ai bordi, autofocus rapido anche a distanze minime. È il sensore che uso meno, ma quando serve, fa il suo lavoro senza compromessi.
OriginOS 5: Finalmente Un Software All'Altezza dell'Hardware
Per anni, il tallone d'Achille di Vivo è stato il software. OriginOS 5 cambia tutto.
Basato su Android 15, questo sistema operativo è stato ripensato da zero con un'attenzione maniacale all'esperienza fotografica. L'app camera è velocissima: dal lockscreen allo scatto passano meno di 0.8 secondi. I controlli sono logici, accessibili, personalizzabili.
Ma la vera novità è l'integrazione diretta con l'ecosistema Apple. Puoi trasferire foto e video in modalità wireless verso iPhone, iPad e Mac senza app di terze parti, senza passaggi intermedi. Funziona tramite un protocollo proprietario che Vivo ha sviluppato in partnership con Apple (una rarità assoluta per un brand Android).
Per me, che lavoro con un MacBook Pro e iPhone, questa funzione è un game-changer. Scatto con il X300 Pro, swipe down, seleziono i file, e in pochi secondi sono sul mio computer per l'editing. Niente cloud, niente cavi, niente frizione.
L'interfaccia è pulita, moderna, senza bloatware. Le animazioni sono fluide grazie al display LTPO a 120Hz che si adatta dinamicamente al contenuto. La gestione della batteria è intelligente: con 6000mAh arrivi tranquillamente a sera anche con uso intensivo.
Un dettaglio che ho apprezzato: i profili colore personalizzabili. Puoi scegliere tra Standard, Vivid, Cinematic e Natural. Io uso Natural per il 90% del tempo, ma avere la flessibilità di cambiare in base al contesto è prezioso.
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Performance sul Campo: la Prova del Nove
Ho provato il Vivo X300 Pro in situazioni molto diverse: street photography, ritratti ambientati in studio naturale, paesaggi in condizioni di luce difficili, video run-and-gun (dove la reattività del device conta quanto quella del creator).
In pieno giorno, il sistema fotografico è impeccabile. Il range dinamico è ampio, i dettagli sono cristallini, l'autofocus agganciato al soggetto è preciso e reattivo. La modalità ritratto con bokeh naturale funziona benissimo: niente edge artifacts esagerati, solo una bella separazione tra soggetto e sfondo.
In low-light, la storia diventa ancora più interessante. Il sensore principale cattura una quantità di luce impressionante mantenendo il noise sotto controllo. La modalità Night è efficace senza essere aggressiva: niente HDR esasperato che trasforma la notte in giorno, ma una rappresentazione fedele della scena con dettagli recuperati dove serve.
Una sera a Bangkok ho scattato una serie di foto nei vicoli illuminati solo da insegne al neon. X300 Pro ha gestito contrasti estremi con una naturalezza che mi ha sorpreso. Ombre profonde ma non chiuse, alte luci controllate, colori saturi ma credibili.
Sul fronte video, il 4K a 120fps è fluido e dettagliato. La stabilizzazione ottica combinata con quella elettronica offre risultati degni di un gimbal entry-level. L'8K è disponibile ma onestamente lo uso poco: i file sono pesantissimi e per il mio workflow il 4K è più che sufficiente.
Il Dolby Vision recording è una chicca per chi lavora con pipeline professionali, anche se richiede un po' di setup iniziale per sfruttarlo al meglio.
Il Grip Fotografico: Un Vero Game Changer
Devo spendere ancora qualche parola su questo accessorio, perché è qui che Vivo dimostra di aver capito davvero le esigenze dei creator professionisti.
Il grip oltre ad essere un’utile batteria esterna, è un'estensione ergonomica che cambia il modo in cui tieni e usi il telefono. I controlli fisici sono posizionati perfettamente: pulsante shutter con corsa di mezzo centimetro (come una camera vera), ghiera per lo zoom che offre feedback tattile, toggle per cambiare tra modalità foto e video.
La batteria da 2300mAh si ricarica in tandem con quella interna, estendendo l'autonomia complessiva a oltre 8000mAh. In una giornata di shooting intenso sono arrivato a sera con il 40% di carica residua. È liberatorio non dover pensare alla batteria.
Ma c'è un altro vantaggio sottile: il grip migliora drasticamente la stabilità. Con il telefono nudo, certi scatti a mano libera con il telephoto richiedono attenzione. Con il grip, hai una presa solida che riduce i micro-shake e ti permette di usare tempi di esposizione leggermente più lunghi senza rischiare sfocature non volute.
L'unico limite è il peso complessivo, che sale a circa 320 grammi. Non proibitivo, ma dopo due ore di shooting continuo lo senti. Un compromesso accettabile per quello che ottieni in cambio.
Alternative a confronto: quando scegliere Vivo (e quando no)
Vivo X300 Pro nasce per chi vuole fotografare seriamente con lo smartphone, non per chi cerca un “telefono potente e basta”. Il grip, il lens extender, il sensore top e la filosofia software lo rendono un device borderline professionale.
Però, come sempre, la domanda chiave è semplice: dovrebbe essere il tuo prossimo smartphone? Dipende da che tipo di creator sei. Ecco il mio confronto schietto.
Google Pixel 10 Pro / XL
Il Pixel rimane il punto di riferimento per l’intelligenza artificiale applicata al quotidiano: editing foto assistito, trascrizione live impeccabile, un’assistente più naturale.
iPhone 17 Pro / Pro Max
Se lavori con iPad, Mac e AirPods, iPhone rimane un pilastro. Ancora un ottimo smartphone per creator, ma non più il re indiscusso.
Honor Magic 7 Pro
Honor ha fatto un lavoro eccezionale con la telecamera e la color science. Un pacchetto ben bilanciato ad un prezzo competitivo.
Dovresti comprare Vivo X300 Pro?
Sì, se
- Vuoi uno strumento fotografico vero, non solo uno smartphone con buone camere.
- Ti serve un device per creare contenuti ovunque, senza portarti dietro zaini pieni di gear.
- Ami il controllo fisico nello scatto e workflow pro.
- Viaggi spesso e vuoi uno smartphone che sia anche la tua camera principale.
- Apprezzi feature uniche come grip, lens extender e file facili da lavorare.
No, se
- Vuoi un telefono leggero e minimal (col grip si sente).
- Preferisci un’interfaccia ultra-semplice e stock.
- Tendi a usare solo modalità automatiche e selfie veloci.
- Cerchi un entry flagship senza investire sopra i 1.200€.
- Ti interessa più un device “di moda” che un tool professionale.
Vivo X300 Pro è pensato per chi vive di immagini, viaggi e creatività. Per chi vuole una camera sempre addosso senza compromessi reali.
Se fai il creator, il filmmaker leggero, il fotografo che vuole un backup credibile senza portarsi dietro 10kg di attrezzatura, qui trovi un alleato potentissimo.
Per me, che passo da aeroporti a città a sessioni improvvisate in natura, è diventato il dispositivo che uso per il 70% dei miei contenuti. Non sostituisce una full-frame per lavori video importanti, ma per tutto il resto è più che sufficiente.
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Vivo X300 Pro — Giuliano's Verdict
★★★★☆ (8.5/10)
Esperienza Fotografica: ★★★★★ (9.5/10)
Sistema tri-camera di altissimo livello, lens extender fisico, grip con controlli dedicati. Questo telefono è pensato per chi la fotografia la fa sul serio, non per chi si limita a contenuti futili.
Qualità Tecnica: ★★★★☆ (8.5/10)
Sensori top di gamma, calibrazione colore naturale, gestione della luce eccellente. Perde mezzo punto per l'ultra-wide non all'altezza degli altri due sensori e per qualche limitazione nel video 8K.
Software & Ecosistema: ★★★★☆ (8/10)
OriginOS 5 è un passo avanti enorme. L'integrazione con Apple è brillante. Ma l'ecosistema di accessori limitato pesano sul voto.
Design & Ergonomia: ★★★★☆ (8.5/10)
Build quality solida, materiali premium, grip fotografico che cambia l'esperienza. Il peso complessivo con accessori potrebbe stancare durante sessioni molto lunghe.
Valore/Prezzo: ★★★☆☆ (7.5/10)
Con 1249€ ottieni hardware e accessori che giustificano il prezzo, ma l'assenza di network di supporto lo rendono un’acquisto delicato.
Cosa ho apprezzato
🟢 Il sistema fotografico completo: tre sensori eccellenti + lens extender fisico che fa la differenza
🟢 Il grip con controlli dedicati: trasforma il telefono in una vera camera, con batteria extra
🟢 L'integrazione con ecosistema Apple: trasferimento wireless diretto senza friction
🟢 L'autonomia monstre: 6000mAh + 2300mAh del grip = giorni interi senza ricaricare
🟢 La velocità dell'app camera: da lockscreen a scatto in meno di un secondo
Cosa mi ha limitato
⭕ Il prezzo premium: 1249€ in un mercato dove Vivo non ha ancora brand awareness forte
⭕ L'ecosistema accessori acerbo: poche opzioni di terze parti per chi vuole espandere
⭕ L'ultra-wide non all'altezza: buono, ma non eccellente come i sensori principale e tele