Giuliano Di Paolo

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Il Posto Fisso Sta Rovinando la Tua Vita: Come Mi Sono Liberato e Come Puoi Farlo Anche Tu!

Quando ho preso la decisione di lasciare il posto fisso e intraprendere un percorso creativo, molti mi hanno considerato pazzo. Ma nel corso del tempo, ho imparato che la follia è ciò che spesso porta al genio. Naturalmente, molti non hanno mai capito la mia scelta. Molti continuano a farlo.

Mi hanno considerato folle per aver lasciato un lavoro stabile in banca per dedicarmi ai social media e alla creazione di contenuti online. Mi hanno fatto domande assurde e scettiche sul mio futuro e la mia carriera. Ma la verità è che viviamo in un'epoca di opportunità senza precedenti. Internet, intelligenza artificiale e creator economy stanno distruggendo il mondo così come lo conosciamo.

Ma con la distruzione sta avvenendo una cosa straordinaria: l’opportunità, mai avuta prima, di monetizzare le nostre passioni, abbandonare i vecchi stilemi del lavoro 9-17 e trovare finalmente il nostro successo personale: dedicandoci a ciò che più amiamo, facendo spazio nelle nostre vite per famiglia, amici, viaggi / avventure, amplificando notevolmente il nostro tempo libero e guadagnando somme ingenti anche mentre dormiamo (sì non sto scherzando, si chiamano redditi passivi).

Ma per far sì che tutto questo avvenga devi cambiare approccio, mentalità, frequentazioni e comprendere le strategie e le dinamiche che si celano dietro questo incredibile mondo. Ma partiamo con ordine. Lascia che condivida con te, parte della mia storia e delle motivazioni e processi che ho attuato per liberarmi da una vita ordinaria e iniziare una vita straordinaria.

Provarci anche a costo di non farcela

Qualche giorno fa (a 4 anni di distanza dal mio licenziamento) mio padre mi scrive su Whatsapp dicendomi: “La tua vecchia azienda (non posso fare il nome!) ha acquistato uno spazio di due pagine su un noto quotidiano italiano per dichiarare i loro nuovi piani finanziari e sulle implementazioni che stanno attuando in termini di benessere per i loro dipendenti…”.

Ho riflettuto un secondo. Poi ho risposto: “Non so cosa scrivano, quali intenzioni abbiano, ne se queste parole corrispondano a verità… l’unica cosa che so è che anche se mi dessero 10 volte lo stipendio che prendevo prima (che non era poi così male), o l’economia crollasse e non avessi altra alternativa che rientrare, non cambierei la mia scelta (quella di intraprendere la carriera di creator professionista) per nulla al mondo”.

Ma riflettendoci meglio, la mia vecchia azienda non c’entra nulla. Nel momento in cui fai ciò che ami potrebbe venirti a bussare alla porta Jeff Bezos, Elon Musk o Larry Page, ma la mia risposta non cambierebbe. Nel momento in cui assapori il gusto della libertà, non c’è prezzo che possa comprarti.

Parenti, amici, familiari o conoscenti, non hanno mai capito perché ho fatto quello che ho fatto. Cioè lasciare un posto “fisso” o “sicuro” (si può ancora usare questa parola?!), un contratto a tempo indeterminato per una grande finanziaria italiana (che è stata anche parte di una multinazionale estera), per andare in giro per il mondo a scattare foto e pubblicare contenuti su blog e social.

In apparenza, o meglio, per la cultura e il costume italiano, così ancorata a delle apparenti certezze, il mutuo, il posto fisso, il lavoro statale, lo stipendio a fine mese, la spesa il sabato pomeriggio e il pranzo domenicale in famiglia; è pura follia! Eppure nella follia, risiede il genio.

Com’è maturata in me questa scelta?

Nel 2018 ho fatto il mio primo viaggio in Thailandia, in solitaria. Poi ci sono ritornato, con un amico, che oggi è anche un collega di creatività e viaggi.

Nel 2019 sono ripartito nuovamente. Questa volta ho girato tutto il sud-est-asiatico. Inizialmente sarei dovuto tornare a lavoro dopo circa un mese. Ma al posto di trovarmi all’aeroporto di Bangkok-Suvarnabhumi per prendere il volo di ritorno per Malpensa, ero seduto in un coffee shop a Ubud, smarrito sulle colline di Bali, in Indonesia. Ho scritto una mail a lavoro, dicendo che non avevo intenzione di tornare, e che potevano prendere i provvedimenti che volevano. Mi hanno messo in aspettativa per circa un anno. Long story short: dopo un anno sono rientrato in ufficio.

Sono resistito un mese. Poi mi sono licenziato e sono partito nuovamente. Rientrare in Italia, e al mio vecchio lavoro, è stata la decisione migliore della mia vita.

Perché mi ha dato un ulteriore conferma di ciò che non volevo. Quando sai ciò che non vuoi, sei più vicino a ciò che vuoi davvero. Non potevo più restare lì. Bruciare i miei giorni, la mia giovinezza, nel ripetere ogni giorno le stesse azioni, con le stesse persone, in un contesto lavorativo che “non mi piaceva” (per usare un eufemismo), con persone di cui non condividevo i valori, e soprattutto nello svolgere delle attività di cui non mi importava nulla.

Io volevo (e voglio) viaggiare, conoscere culture, documentare il percorso, creare video, scattare fotografie, scrivere storie, intervistare persone con un’estrazione e un background totalmente diverso dal mio. E l’ho fatto. E lo sto facendo tutt’ora.

Il Costo del Cammino Meno Battuto

Senza entrare nei dettagli, il 90% delle persone che conosco, più migliaia di persone con cui condivido i miei contenuti online da oltre tre anni, pensano che sia un folle.

Abbandonare tutto per cosa? Per creare contenuti sui social media? Per diventare famoso su internet? Ma come, ce la fa 1 su 1000.000? Non è troppo tardi per inseguire questa carriera? Ma poi questa è una carriera? Non hai l’età, non hai i numeri, non hai la personalità… Un lavoro sicuro almeno ti garantisce uno stipendio a fine mese… Ma poi scusa chi ti credi di essere? Perché le persone dovrebbero seguirti?

Queste sono alcune delle spiacevoli domande che ricevevo (e ricevo tutt’ora) da persone di cui non ricerco approvazione, consiglio o sostegno. Perché la sai una cosa my friend? Queste persone ci hanno capito davvero poco! Perdonami la presunzione, ma per parlare di un tema occorre: competenza, esperienza, studio, e logica a riguardo. Se devi parlare per cliché, senza conoscere il tema di cui tratti, è meglio che cambi argomento.

Ma la cosa più importante è, sai perché queste persone non ci hanno capito un caxxo? Perché viviamo l’epoca più incredibile che sia mai esistita in termini di opportunità. Oggi puoi guadagnarti da vivere se sei appassionato di filosofia, cucina, meccanica, fiori, barzellette, fotografia, tecnologia, bambole di pezza o qualsiasi altra cosa. Se hai una passione, attraverso la creator economy puoi ampiamente monetizzarla, come spiego all’interno dei miei corsi.

E la cosa meravigliosa è che non ti servono milioni di followers, ma poche centinaia di persone che risuonino con il tuo messaggio e i tuoi valori. Ma ovviamente devi conoscere le strategie per poterlo fare. Per attuare i tuoi sogni. Molte di queste persone anche di fronte a risultati evidenti, continueranno a darti del pazzo. E dunque? Qual’è il punto; le persone che ti prendono per folle o tu che vivi in armonia con la tua vita mentre realizzi i tuoi sogni artistici e creativi?

La libertà ha un prezzo

Una dura verità che ho scoperto, durante il processo di tracciare il mio cammino unico nella vita, è che riceverai meno sostegno di quanto ti aspetti. Anche dalle persone che ti amano di più. Può essere frustrante. Ma solo se permetti ai loro dubbi di penetrarti. A volte potresti persino mettere in dubbio la strada che stai percorrendo. Ma il signor Jeff Bezos lo ha sintetizzato molto bene: “Devi pagare un prezzo per la tua unicità... non aspettarti che sia facile o gratuito.”

Ma se è quello che serve per raggiungere il tuo successo, così sia. Perché di base non esiste un successo oggettivo, così come ci è stato venduto. Per me può essere viaggiare e documentare le vite che incontro. Per te lavorare da casa con le tue passioni e avere più tempo da dedicare ai tuoi figli. Ma di base la verità è che esiste una selezione tra coloro che raggiungono la libertà di scegliere la propria vita e coloro che non la scelgono, e dunque subiscono le scelte altrui.

Di fronte alle critiche e alle voci che cercano di fermarti, puoi continuare a perseverare? Molti non ci riescono. E, onestamente, non possiamo biasimarli. È nella natura umana cercare l'approvazione dalle persone intorno a noi. Ma voglio dirti un’altra cosa, è la sfida più gratificante che tu possa superare.

Ora che sono dall'altra parte di questa selezione, non mi sono mai sentito così motivato e grato nella mia vita. Ogni giorno è come il mattino di Natale; con la differenza che oggi non sono più un bambino, ma ho la sua stessa capacità di sognare, e l’abilità di trasformare i miei sogni in realtà. Mi sveglio entusiasta di avere il completo controllo del mio tempo, dei miei spazi, delle mie finanze, e soprattutto di poter progettare la mia vita, relazioni e attività nel modo più incline alla mia personalità e ai miei desideri.

Questo puoi davvero chiamarlo sacrificio? E se lo fosse, quale prezzo sei disposto a pagare per ottenere la tua libertà?

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