Un Anno in Viaggio per il Mondo: Cosa Ho Imparato e Quanto Mi È Costato
Viaggiare per un anno intero, senza sosta, in giro per il mondo.
Quanto costa davvero? Cosa impari? Come ci si mantiene economicamente lungo il percorso?
Ma soprattutto: ha senso farlo anche per te?
La risposta breve è: dipende. Ma se sei qui, forse una parte di te ha già iniziato a sentirne il richiamo.
Mi chiamo Giuliano Di Paolo, sono un content creator e fotografo (professionista) che da oltre sei anni vive viaggiando, tra Asia e Europa.
In questo articolo condivido con te l’esperienza concreta — e trasformativa — del mio primo anno di viaggio no-stop: numeri, lezioni, dubbi, consapevolezze. Ma anche ciò che ha davvero fatto la differenza, dentro e fuori di me.
Se stai valutando un anno sabbatico, oppure semplicemente vuoi staccarti per un periodo dalla routine e capire cosa c’è oltre, i prossimi paragrafi ti daranno una visione chiara.
E chissà, magari anche il coraggio di fare quel passo che rimandi da troppo tempo.
Viaggio e vacanza non sono sinonimi
La vita è un viaggio e chi viaggia vive due volte. Omar Khayyam
Il viaggio è scoperta, esplorazione, crescita, rinascita, caos, delirio, organizzazione, conoscenza, relazioni.
Di contro la vacanza è svago, relax, distrazione.
Vivendo in una società eternamente distratta è ovvio che la tensione sia rivolta a ricercare la distrazione contro la scoperta. Scegliamo sempre e comunque la strada più semplice, ci aggrappiamo come neonati impauriti alla nostra comfort zone, ci allontaniamo il più possibile da tutto ciò che non conosciamo, per evitare spiacevoli scoperte.
Peccato che quelle scoperte il più delle volte sono profondamente piacevoli, e quando non lo sono, ci servono come strumento per elevarci e per crescere esponenzialmente come esseri umani e dar voce alla nostra resilienza e capacità creativa.
Il viaggio è tutto questo e molto di più.
È difficile spiegare a chi ha solo fatto vacanze il senso di un viaggio, ma il modo migliore per farlo sarebbe quello di invitare questa persona a dimenticare le vacanze organizzate, studiare un itinerario con un amico/a (o anche da solo/a), e partire zaino in spalla per una destinazione non eccessivamente turistica, avvicinandosi il più possibile alla cultura locale.
viaggiare per un anno: perché dovresti farlo anche tu
L’anno sabbatico è fruibile una sola volta nella vita lavorativa, e dopo almeno cinque anni di anzianità di servizio. Wikipedia
Siamo cresciuti in una società che ci spinge a credere che sia giusto lavorare 5 giorni a settimana, avere il weekend libero per dedicarci a noi stessi o i nostri cari, 3 settimane di ferie pagate all’anno per illuderci di assaporare un senso di libertà, a cui mai giungeremo se non raggiungendo la pensione. Quando la noia prenderà il sopravvento e le energie verranno a mancare.
Sono anni che mi dedico alla mia carriera di content creator (creativo che opera sul digitale), come filmmaker, fotografo e music producer. Ma a queste attività ho sempre affiancato un lavoro canonico (part-time) che mi permettesse di avere lo spazio e il tempo per perseguire la mia carriera alternativa.
Dopo anni trascorsi in conflitto con valori che sentivo non appartenermi (lavoro sicuro, acquisto prima casa, metter su famiglia, aspettare con ansia la pensione) ho deciso che ero giunto ad un punto di saturazione, ed era arrivato per me il momento di distaccarmi da tutto questo.
Dai soliti contesti. Dalle solite amicizie. Dalle solite persone che si lamentano un sacco, ma non prendono mai la responsabilità delle proprie azioni e risultati. Così ho iniziato a viaggiare. In Thailandia inizialmente, in solitaria, per un paio di mesi. Dopo pochissimo ci sono tornato, questa volta con un amico, aggiungendo alla terra dei sorrisi, il Vietnam del Nord.
Dopo pochi mesi, come puoi immaginare, sono ripartito nuovamente. Questa volta però non sono più rientrato.
O per essere più precisi, dopo aver viaggiato ininterrottamente per un anno, sono rientrato in Italia per poche settimane. Da allora (e sono ormai passati sei anni) ho visitato tutto il Sud-Est Asiatico, Corea del Sud, Giappone, Taiwan, Hong Kong (solo per citarne alcuni) per un totale di 18 Paesi e oltre 40 città.
Perdendo il conto del numero di voli e delle miglia compiute.
Ma i numeri non contano nulla, per questo voglio raccontarti che cosa ho imparato durante la mia esperienza di viaggio no-stop in giro per il mondo.
Lavora con le tue passioni ovunque nel mondo
Svincolati da una professione ordinaria e trasforma le tue passioni creative in una fonte di guadagno — da casa o mentre viaggi per il mondo.
Cosa ho imparato viaggiando per un anno in Giro per il Mondo?
Senza istruzione corriamo il rischio di prendere sul serio le persone istruite. GK Chesterton
La cosa più evidente quando viaggi ininterrottamente è il valore che noi esseri umani diamo alla cultura. Ora, più che di cultura, parlerei di sistema di credenze. Cerco di essere più chiaro. La distinzione tra un sudcoreano, un italiano e un thailandese è il blueprint, che si viene a costituire in giovane età.
Blueprint? Esattamente. L’identità non è altro che un sistema di valori, regole e codici culturali che ogni società cerca di trasmettere — o forse sarebbe meglio dire installare — dentro ciascuno di noi fin dalla nascita.
Il sudcoreano darà un valore assoluto alla carriera e a rendere felici i propri familiari, seguendo i loro precetti. Il thailandese continuerà ad essere guidato dal dio-denaro, dentro e fuori la famiglia, mentre l’italiano si lamenterà costantemente di come stanno le cose, ma non farà mai nulla per cambiarle.
Ovviamente ora sto cercando di semplificare la cosa, descrivendoti le popolazioni per stereotipi. Il concetto che devi comprendere è che nasciamo tutti come tabule rase. Tutti gli strati che vengono posti sopra sono soltanto oggetti derivanti da un’educazione definita da istituzioni, famiglia e cultura.
Ma viaggiando è evidente quanto, eliminando la complessità di questi strati, siamo tutti estremamente uguali.
Attenzione, non ho detto simili. Ho detto uguali. Abbiamo tutti gli stessi bisogni, necessità, paure, incertezze. Tutti noi cerchiamo di allontanarci dal dolore o avvicinarci al piacere.
Come? A seconda delle regole che costituiscono i nostri valori subconsci, e che guidano il 95% delle nostre azioni. A meno che tu non sia così consapevole da trascendere anni di condizionamenti ricevuti (senza che ce ne rendessimo conto).
Il libro che ti cambia la vita
Lo avrai pensato anche tu almeno una volta nella vita, voglio cambiare, merito di più di un piatto quotidiano che si ripete incessantemente giorno dopo giorno. Forse ti ritrovi in una carriera non appagante o in una relazione che non ti soddisfa; avevi sogni e ambizioni che non si sono mai avverati, perché hai smesso di crederci ancor prima che avessero il tempo di manifestarsi.
Quanto mi è costato esattamente?
È impossibile per un uomo imparare ciò che crede di sapere già. Epitteto
Lo so perfettamente, non vedevi l’ora di arrivare a questo punto per sapere la cifra esatta spesa durante un anno in viaggio no-stop. Perfetto, allora non voglio farti perdere altro tempo. Voglio però specificarti che il mio primo anno in viaggio è stato estremamente diverso dal secondo, in termini di costi e entrate. Ma è ok, procediamo con ordine.
Un anno in viaggio mi è costato circa €7200. Compresi i voli, i pernottamenti, gli affitti/alloggi, il cibo, la spesa, il caffè, gli extra e le mance. Insomma, questa è la somma complessiva che ho sborsato nell’arco di un anno di spostamenti costanti, fuori da casa, senza escludere nulla.
Ora non so se per te questa è una cifra alta, nella media, o se la consideri bassa.
Ma come ti dicevo, a prescindere dai tuoi riferimenti economici (con cui stabilirai se la spesa sopra menzionata sia per te alta o bassa), per me viaggiare per un anno no-stop è stato fondamentale. Non solo per l’aspetto di crescita personale, ma anche e soprattutto per quello professionale.
Infatti, è stato proprio grazie a questa esperienza che ho potuto potenziare e ottimizzare le mie competenze come content creator, oltre che ampliare notevolmente il mio portfolio professionale.
Non considero questi soldi spesi come il capriccio di un ragazzo stanco della sua vita precedente o che voleva provare qualcosa di nuovo (anche se forse non sarebbe così sbagliato), ma un investimento sulla mia persona e sulla mia carriera, per velocizzare e ottimizzare il mio potenziale umano e creativo.
Come mi mantengo viaggiando?
Viaggiando alla scoperta dei paesi troverai il continente in te stesso. Proverbio Indiano
Come ti raccontavo poco fa, il mio primo anno di viaggio l’ho sostenuto in gran parte con i risparmi. Era una scelta consapevole: volevo darmi tempo e spazio per cambiare ritmo, respirare, capire dove stavo andando.
Ma strada facendo, ho iniziato a costruire qualcosa di più solido.
Oggi riesco a mantenermi viaggiando grazie a diverse fonti di reddito che ho sviluppato nel tempo: partnership con brand, creazione di contenuti promozionali (foto, video, storytelling), affiliazioni, vendita di preset e consulenze, stream musicali su Spotify e YouTube, oltre a progetti da freelance legati alla mia esperienza come content creator.
Niente di miracoloso, ma un sistema creativo e flessibile che mi permette di lavorare con libertà — e farlo ovunque nel mondo.
Se vuoi avere un’idea più concreta di come funziona davvero il mondo del lavoro online (quello serio), ti consiglio di guardare questo video che ho realizzato recentemente, per chi sogna di uscire dalla trappola di un lavoro 9–17 ma non sa da dove partire.
La guida che ti insegna a lavorare viaggiando
Meglio un Anno Sabbatico o una Vita da Nomade Digitale?
Non dirmi quanti anni hai, o quanto sei educato e colto, dimmi dove hai viaggiato e che cosa sai. Maometto
Se sei arrivato fin qui, probabilmente dentro di te si sta muovendo qualcosa.
Forse stai valutando un anno sabbatico. O forse senti solo il bisogno di partire per un periodo, rallentare, riscoprire te stesso e il mondo con occhi nuovi.
“Giuliano, pensi davvero che dovrei farlo?” Sì.
Almeno, se senti che è il tuo momento. Perché non si tratta solo di fuggire da qualcosa, ma di costruire uno stile di vita più allineato a chi sei davvero.
Non ho la presunzione di dirti cosa devi fare. Nemmeno se ti conoscessi di persona.
Ma ti lascio una domanda semplice: quali sono le alternative?
Vivere secondo regole che altri hanno scritto per te? Aspettare ferie, weekend e vacanze come piccole boccate d’ossigeno?
O iniziare — anche un passo alla volta — a costruire un’esistenza in cui lavoro, creatività e libertà convivano?
Un anno sabbatico o una carriera da nomade digitale non sono soluzioni universali, ma potrebbero essere l’occasione per reinventarti con consapevolezza. Anche solo per capire chi sei, davvero.
Se senti che è arrivato il momento di iniziare a creare una vita diversa — dentro e fuori dal lavoro — ho preparato due risorse che possono aiutarti:
👉🏻 Scarica la guida "Digital Nomad Pro"
Una bussola pratica e mentale per progettare la tua vita nomade (anche partendo da zero).
👉🏻 Scopri il corso "Creator Mastery"
Il percorso completo per monetizzare con i tuoi contenuti e diventare una personal media company (ovunque tu sia nel mondo).
Fanne buon uso, e segui quella voce che ti chiama da dentro. Un abbraccio my friend!
Domande frequenti su viaggiare per un anno intero - faq
Quanto costa un anno in giro per il mondo?
Dipende molto da stile di viaggio, destinazioni e tipo di alloggi scelti. Personalmente, ho speso circa 7.200€ per un anno intero, spostandomi tra vari Paesi del Sud-Est asiatico. È una cifra realistica per chi viaggia in modo consapevole, senza lussi ma senza rinunce.
Quanti soldi servono per viaggiare un anno?
Puoi viaggiare un anno intero con un budget tra 6.000 e 12.000€, a seconda delle tue abitudini, del numero di spostamenti, del tipo di alloggi e dello stile di vita. Con una buona pianificazione (e magari qualche entrata online), puoi renderlo molto più sostenibile di quanto immagini.
Quanti soldi servono per un anno sabbatico?
Un anno sabbatico non è sempre sinonimo di viaggio continuo, ma se intendi viverlo all’estero, il budget può variare dai 500€ ai 1.500€ al mese. Dipende da dove vai e da quanto sei disposto a cambiare abitudini. Nell’articolo trovi un breakdown realistico basato sulla mia esperienza.
Quanti anni ci vogliono per girare il mondo?
Non c’è una regola: puoi vedere metà del mondo in un anno o impiegarne dieci senza mai uscirne arricchito. La verità è che non serve girarlo tutto. Bastano poche esperienze vissute con presenza e profondità per cambiare completamente prospettiva. Il punto non è “quanti anni”, ma come scegli di viaggiare.
Come si organizza un viaggio lungo un anno?
Serve un mix di pianificazione e flessibilità. Parti da una mappa mentale: mete che ti ispirano, clima, visti, budget mensile, eventuali lavori in remoto. Poi lascia spazio all’imprevisto — perché spesso sono proprio le deviazioni a rendere l’esperienza indimenticabile. Personalmente, dopo i primi tre mesi, ho iniziato a lasciarmi guidare più dall’intuito che dagli itinerari.
Posso viaggiare per un anno anche se non sono ricco?
Sì, assolutamente. Non servono capitali, ma strategie intelligenti. Se sai risparmiare sui voli, gestire il cambio valuta, scegliere Paesi a basso costo e magari avviare entrate online (freelance, affiliazioni, contenuti), puoi viaggiare anche con meno di 800€/mese. Io stesso ho iniziato con un budget limitato — e nessun privilegio particolare.
Come si vive viaggiando?
Si vive in modo più essenziale, più attento, più presente. Non hai certezze, ma hai possibilità. Ogni giorno diventa una scelta, e ogni luogo ti insegna qualcosa su di te. Non è per tutti, ma se riesci a costruirti uno stile di vita nomade (sostenibile e consapevole), viaggiare smette di essere una pausa… e diventa una forma di vita.