Viviamo in un mondo in cui la comunicazione evolve continuamente, e figure come Elon Musk e Donald Trump hanno trasformato l’arte di connettersi, adottando strategie non convenzionali come l'uso diretto dei social media, bypassando i media tradizionali e creando messaggi semplici ma potenti, che hanno lasciato un segno indelebile.

Mi sono sempre sentito diverso, con un impulso innato di ribellione verso ciò che la società si aspetta da noi: un percorso di studi convenzionale, lavoro stabile, matrimonio con figli, e il bisogno di mostrarsi "felici" (o quantomeno ricercarlo) nei weekend o in momenti come capodanno, ferragosto, e tutte quelle festività che sembrano obbligarci a un’idea di gioia forzata.

Ti senti come se i social media stessero cambiando più velocemente di quanto tu riesca a tenere il passo? Non sei il solo. Le regole del personal branding, che sembravano solide come roccia fino a poco tempo fa, stanno rapidamente cedendo il passo a nuove dinamiche. Ma questo non è necessariamente un male.

Hai mai pensato che crescere sui tuoi account social fosse la chiave per il successo? Forse hai seguito tutte le regole del gioco: scegliere una nicchia, postare costantemente e inseguire l’algoritmo. Ma a un certo punto ti sei chiesto: è abbastanza? Costruire un account social e costruire un personal brand sono due strade completamente diverse.

Immagina un lavoro che non sia un lavoro. Immagina di essere pagato per essere te stesso. Immagina ancora un lavoro dove le tue passioni, i tuoi hobby e la tua personalità risuonano con un pubblico sempre più ampio. Questo può portarti a guadagnare migliaia, decine di migliaia, persino centinaia di migliaia di euro l'anno. Se può sembrarti assurdo, ti garantisco che non lo è.

Che fine faremo con l’avvento dell’intelligenza artificiale? Questa è una domanda che risuona sempre più spesso nei discorsi sul futuro del lavoro e della società. Viviamo in un’epoca di grande confusione, in cui le opinioni variano drasticamente. Alcuni predicono un futuro dominato dai robot, in cui l’IA sostituirà l’uomo in molti ruoli, altri paventano scenari apocalittici degni dei peggiori film di fantascienza. Ma qual è la verità?