iPad Pro M5 (Recensione): Il Tablet che Sfida i Laptop… ma Non Li Sostituisce Ancora
Ogni volta che Apple rilascia un nuovo iPad Pro mi trovo davanti allo stesso dilemma: è finalmente arrivato il momento in cui questo tablet può sostituire un laptop?
La risposta, anche quest'anno, è complessa. L'iPad Pro M5 è una macchina straordinaria, capace di prestazioni che superano molti computer desktop, eppure continua a vivere in una terra di mezzo tra la potenza assoluta e le limitazioni software di iPadOS.
Ho passato giorni a testarlo approfonditamente, tra editing video in 4K, sessioni di photo retouching, rendering 3D e scrittura intensiva. E non lo nego, questa macchina ti fa innamorare per quello che può fare, ma ti frustra per quello che ancora non può.
In questa recensione ti racconto cosa funziona davvero, dove Apple ha fatto centro e dove invece sembra trattenere il respiro per non cannibalizzare la linea MacBook.
Perché leggere questa recensione
Se non mi conosci, il mio nome è Giuliano Di Paolo e lavoro professionalmente come filmmaker, fotografo e content creator da oltre 10 anni, collaboro con brand internazionali e documento storie in giro per il mondo. L'iPad Pro è da anni uno degli strumenti che porto sempre con me, e quest'anno volevo capire se il salto generazionale meritasse davvero l'upgrade.
All’interno di giulianodipaolo.com ogni prodotto viene raccontato con profondità reale: niente banner, niente marchette, solo esperienza diretta e parole semplici per aiutarti a capire se il nuovo iPad è davvero lo strumento che può elevare la tua creatività e produttività.
Apple iPad Pro M5
- Prezzo in linea con l’anno scorso
- M5 più potente: boost reale in app pro
- Display OLED Ultra Retina XDR ancora top
- iPadOS 26 migliora il multitasking
- Caro se aggiungi tastiera e Pencil
- Ancora mancano tool pro presenti su Mac
- I browser su iPadOS restano un po’ “strani”
- Tipo: Tablet professionale con display OLED
- Chip: Apple M5 (9-core CPU / 10-core GPU)
- Display: Ultra Retina XDR OLED 11" o 13" — ProMotion 120Hz, 1000 nit (1600 nit HDR)
- RAM: 12GB (256/512GB) • 16GB (1TB/2TB)
- Storage: 256GB, 512GB, 1TB, 2TB
- Fotocamere: posteriore 12MP Smart HDR 4 • frontale 12MP ultra-wide con Center Stage
- Connettività: Wi-Fi 7, Bluetooth 6, 5G (Cellular con chip C1X)
- Porte: USB-C con Thunderbolt 4 / USB 4
- Audio: quattro altoparlanti stereo
- Peso: 444g (11") • 579g (13")
- Spessore: 5,3mm (11") • 5,1mm (13")
Il Chip M5: Performance AI e GPU che Cambiano le Regole
Il cuore pulsante di questo iPad Pro è il chip M5, costruito su processo produttivo a 3nm di seconda generazione. Apple dichiara un incremento delle prestazioni AI fino a 3.5x rispetto all'M4 e fino a 5.6x rispetto all'M1. In termini concreti, cosa significa? Significa che applicazioni come DaVinci Resolve, LumaFusion, Procreate Dreams e Pixelmator Pro girano con una fluidità che fino a poco tempo fa era dominio esclusivo dei desktop professionali.
La GPU a 10 core integra per la prima volta Neural Accelerator in ogni singolo core, rendendo il rendering 3D con ray tracing fino a 6.7x più veloce rispetto all'M1 e 1.5x più veloce rispetto all'M4. Sul campo, questo si traduce in esportazioni video più rapide, in sessioni di color grading senza lag, in filtri AI applicati in tempo reale senza rallentamenti.
Ho testato rendering complessi in Octane X e devo ammettere che la differenza si sente, soprattutto quando lavori con scene illuminate in ray tracing. Il Neural Engine a 16 core lavora dietro le quinte per accelerare tutte le funzioni di Apple Intelligence, dall'image generation al video masking automatico. È impressionante, davvero.
Ma qui emerge il primo grande limite: iPadOS non sfrutta ancora appieno questa potenza, e ci torneremo tra poco.
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Display OLED Ultra Retina XDR: Immersivo, Ma Non Perfetto
Il display è uno dei punti di forza indiscussi di questo iPad Pro. Apple ha mantenuto la tecnologia tandem OLED introdotta con l'M4, con due layer OLED sovrapposti per garantire maggiore luminosità e durata nel tempo. Il risultato è uno schermo che raggiunge 1000 nits di luminosità tipica e picchi fino a 1600 nits in HDR, con neri assoluti e un contrasto che rende ogni immagine vivida e profonda.
Il ProMotion con refresh rate adattivo fino a 120Hz garantisce una fluidità incredibile, sia nello scrolling che nell'uso dell'Apple Pencil Pro. Lavorare su questo schermo è un piacere puro, soprattutto per chi come me passa ore a ritoccare foto o a valutare color grading. L'accuratezza cromatica è eccellente, con supporto completo per P3 wide color gamut e True Tone che adatta automaticamente la temperatura colore in base alla luce ambientale.
Tuttavia, c'è un dettaglio che mi ha sorpreso: Apple ha introdotto la capacità di scendere fino a 1 nit di luminosità minima, utile per lavorare in ambienti completamente bui. Una feature apprezzabile, ma non rivoluzionaria. Il vero limite? Le cornici rimangono identiche alla generazione precedente. Niente bezel ridotti, niente Face ID orizzontale migliorato, niente doppia fotocamera frontale come si era vociferato.
È un display magnifico, ma non innovativo rispetto all'M4.
Design e Costruzione: la Sottigliezza COme Limite
L'iPad Pro M5 è sottilissimo: 5.3mm per il modello da 11" e addirittura 5.1mm per quello da 13". È il dispositivo più sottile mai prodotto da Apple, e quando lo prendi in mano senti immediatamente quella leggerezza quasi irreale. Il corpo in alluminio è solido, ben costruito, disponibile nelle colorazioni Space Black e Silver.
Personalmente adoro il nero, che conferisce un aspetto più professionale e meno "consumer". Tuttavia, questa estrema sottigliezza ha un prezzo: l'iPad Pro si scalda abbastanza rapidamente durante sessioni intensive di editing o rendering. Non è un problema che compromette le prestazioni, ma lo si percepisce al tatto.
Inoltre, la mancanza di uno stand integrato o di un sistema di supporto nativo lo rende dipendente dal Magic Keyboard o da stand di terze parti. Il posizionamento dei tasti volume e del pulsante di accensione è comodo, e il Face ID funziona benissimo anche in condizioni di luce difficili.
Le quattro griglie degli altoparlanti stereo sono ben distribuite e offrono un audio spaziale convincente, anche se non aspettarti miracoli in ambienti rumorosi. Il design è elegante, minimalista, riconoscibile, ma rispetto all'M4 non c'è alcuna evoluzione estetica. Apple ha scelto la continuità, e per molti questo sarà più che sufficiente.
Per chi sperava in una rivoluzione formale, invece, potrebbe risultare deludente.
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RAM, Storage e Connettività: Wi-Fi 7 e il Salto Verso il Futuro
Una delle novità più significative dell'iPad Pro M5 riguarda la memoria RAM. I modelli base da 256GB e 512GB ora montano 12GB di RAM, un upgrade rispetto agli 8GB dell'M4. I modelli da 1TB e 2TB mantengono invece i 16GB di RAM. Questo cambia tutto, soprattutto per chi lavora con app pesanti e necessita di tenere aperte più sessioni contemporaneamente.
In termini di storage, Apple dichiara velocità di lettura e scrittura 2x più rapide rispetto all'M4, con una bandwidth di memoria unificata che supera i 150GB/s (+30% rispetto alla generazione precedente). Sul campo, il caricamento delle librerie di Lightroom o dei progetti di Final Cut è effettivamente più veloce, anche se non è un salto che ti cambia la vita.
La vera rivoluzione sta nella connettività: l'iPad Pro M5 integra il chip N1 custom di Apple per supportare Wi-Fi 7 e Bluetooth 6. Il Wi-Fi 7 promette velocità fino a 46Gbps (contro i 9Gbps del Wi-Fi 6E), anche se va detto che Apple supporta solo la banda a 160MHz, non quella a 320MHz che è lo standard massimo.
In pratica, avrai comunque una connessione molto più veloce e stabile, soprattutto in ambienti affollati o con molte reti. I modelli Cellular integrano il chip C1X per il 5G, garantendo connettività ovunque tu sia. Per chi lavora in movimento, come me, questa è una feature indispensabile.
La porta USB-C con supporto Thunderbolt 4 permette il collegamento a monitor esterni 6K, hard disk veloci e dock professionali. Tutto funziona come dovrebbe, senza compromessi.
iPadOS 26 e Apple Intelligence: La Promessa Non Ancora Mantenuta
Qui arriviamo al cuore del problema. L'iPad Pro M5 monta iPadOS 26, l'ultima versione del sistema operativo Apple dedicato ai tablet. La nuova interfaccia introduce Liquid Glass, un sistema di trasparenze dinamiche che conferisce un aspetto più moderno e fluido. È carino, piacevole, ma non risolve il vero limite di iPadOS: la mancanza di un vero multitasking desktop-class.
Posso aprire più app contemporaneamente, posso usare Stage Manager per organizzare finestre, ma l'esperienza rimane comunque limitata rispetto a macOS. Non posso avere accesso pieno al file system, non posso gestire processi in background come su un laptop, non posso usare Final Cut Pro o Logic Pro nelle loro versioni complete.
Apple continua a tenere l'iPad Pro in una zona grigia, impedendogli di diventare un vero sostituto del MacBook.
Apple Intelligence, il set di funzionalità AI integrate nel sistema, promette molto: image generation in tempo reale, video masking automatico, miglioramenti alla produttività con suggerimenti contestuali. Ma la verità è che molte di queste funzioni sono ancora acerbe, incomplete, o richiedono app di terze parti per essere davvero utili.
DaVinci Resolve sfrutta bene il chip M5 per il masking AI, ma altrove l'integrazione è ancora superficiale. La sensazione è che Apple abbia costruito una Ferrari e l'abbia limitata a 50 km/h per non far arrabbiare chi guida una utilitaria. Ed è frustrante, perché la potenza c'è tutta, ma il software non la libera completamente.
Pencil Pro, Fotocamere e Accessori: L'Ecosistema che Fa la Differenza
L'Apple Pencil Pro resta uno degli strumenti più sorprendenti dell'intero ecosistema Apple. La nuova generazione introduce sensori di pressione squeeze, feedback aptico e il rilevamento dell'orientamento rotazionale. In Procreate, Affinity Designer o Concepts, la precisione è assoluta, e la latenza praticamente impercettibile grazie al ProMotion a 120Hz.
Per chi disegna, illustra o prende appunti a mano, questo è il miglior stylus sul mercato, senza discussioni.
Le fotocamere rimangono identiche all'M4: 12MP posteriore con Smart HDR 4 e 12MP frontale ultra-wide con Center Stage. Non sono fotocamere straordinarie, e sicuramente non sostituiscono una mirrorless o uno smartphone di fascia alta, ma fanno il loro lavoro per videocall, scan di documenti e riprese veloci.
La funzione Center Stage è utile nelle call, seguendoti automaticamente nel frame, anche se a volte il crop eccessivo può risultare fastidioso.
Magic Keyboard e il Magic Trackpad trasformano l'iPad Pro in un laptop ibrido, ma con un costo aggiuntivo importante. Magic Keyboard da solo costa circa 350€, e il peso combinato si avvicina a quello di un MacBook Air.
È comodo, funzionale, ma costoso: l'ecosistema di accessori Apple è potente, ma richiede un investimento significativo per essere sfruttato al meglio.
Dovresti comprare iPad Pro M5?
Sì, se
- Il tuo workflow ruota attorno ad app native iPadOS (Procreate, LumaFusion, Affinity, Lightroom Mobile).
- Cerchi portabilità assoluta con potenza reale.
- Apprezzi display OLED, Pencil Pro e leggerezza come combo vincente.
- Fai editing foto/video fino a 4K in mobilità.
- Sei uno studente o professionista creativo che lavora spesso in viaggio.
No, se
- Hai bisogno di software desktop-class (Final Cut Pro completo, Premiere, workflow complessi).
- Il tuo lavoro richiede multitasking avanzato e gestione profonda del file system.
- Preferisci un ambiente di lavoro professionale tradizionale.
- Hai già un laptop performante e cerchi solo un device complementare.
Se la risposta alla domanda “Posso lavorare interamente su iPadOS?” è sì, l’iPad Pro M5 è un investimento che amerai. Offre potenza, leggerezza e un display pazzesco, ideale per creator mobili, illustratori e fotografi.
Se invece hai bisogno di strumenti desktop professionali, un MacBook Pro M5 (o M4) rimane la scelta più sensata. Apple continua a tenere separate le due piattaforme, e questa ambiguità si percepisce: l’iPad è straordinario, ma non ancora un sostituto completo di un laptop.
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iPad Pro M5 — Giuliano's Verdict
★★★★☆ (8.3/10)
Dopo giorni di editing video, ritocco fotografico, rendering 3D e scrittura, lo affermo senza giri di parole: iPad Pro M5 è una macchina potentissima, elegante, e maledettamente frustrante. Ti fa innamorare per quello che può fare, ma ti lascia con l'amaro in bocca per quello che non può ancora fare.
Performance & Potenza: ★★★★★ (9.5/10)
Il chip M5 è una bestia. Le performance AI sono impressionanti, la GPU gestisce ray tracing e rendering complessi senza sudare, e la RAM aumentata a 12GB rende tutto più fluido. È velocissimo, potente, efficiente.
Display & Audio: ★★★★★ (9/10)
Il display OLED Ultra Retina XDR è uno dei migliori su un tablet. Colori perfetti, neri assoluti, ProMotion a 120Hz. Gli altoparlanti stereo sono convincenti. Un piacere per occhi e orecchie.
Design & Costruzione: ★★★★☆ (7.5/10)
Sottilissimo, leggero, elegante. Ma nessuna evoluzione rispetto all'M4, e la sottigliezza estrema lo rende più delicato e soggetto a scaldamento. Bellissimo, ma senza sorprese.
Software & Ecosistema: ★★★☆☆ (6.5/10)
iPadOS 26 è più bello, ma ancora limitante. Apple Intelligence non è ancora matura, e il multitasking resta inferiore a macOS. Il vero limite di questa macchina è il software, non l'hardware.
Valore/Prezzo: ★★★★☆ (7.5/10)
A partire da 1119€, il prezzo è in linea con la generazione precedente. Ma considerando che per sfruttarlo al meglio servono Pencil Pro e Magic Keyboard, l'investimento totale supera facilmente i 1.600€. Non è economico, ma se vieni da un M3 ha senso.
Cosa ho apprezzato
🟢 Il chip M5: prestazioni AI e GPU eccezionali, rendering e multitasking fluidi
🟢 Il display OLED: uno dei migliori su tablet, con colori perfetti e ProMotion a 120Hz
🟢 La RAM aumentata: 12GB sui modelli base fanno una differenza reale
🟢 Il Wi-Fi 7: connettività rapida e stabile, ideale per chi lavora in cloud
🟢 L'Apple Pencil Pro: il miglior stylus sul mercato, preciso e naturale
Cosa mi ha limitato
⭕ iPadOS ancora troppo limitato: multitasking e gestione file inferiori a macOS
⭕ Nessuna evoluzione nel design: identico all'M4, cornici e spessore invariati
⭕ Apple Intelligence acerba: promette molto, ma molte funzioni sono ancora incomplete
⭕ Costo totale elevato: con accessori si arriva o supera il costo di un Macbook
⭕ Mancanza di software desktop-class: niente Final Cut Pro completo, niente vero file system