Sony RX1R III Recensione: La Compatta Full-Frame che Sta Dividendo il Web
Dieci anni. Diecimila giorni di attesa.
La Sony RX1R III arriva finalmente sul mercato dopo una delle pause più lunghe nella storia delle fotocamere premium, e lo fa con la promessa di rivoluzionare nuovamente il segmento delle compatte full-frame.
Quando Sony annunciò la RX1R II nell'ottobre 2015, il mondo della fotografia digitale era profondamente diverso.
Le mirrorless erano ancora considerate "alternative" alle reflex, Instagram aveva appena raggiunto i 400 milioni di utenti, e l'idea di una compatta full-frame da 61 megapixel sembrava fantascienza.
Oggi quella fantascienza è realtà, e io ho avuto l'opportunità di testare quella che molti considerano la compatta più avanzata mai creata.
La domanda che tutti si fanno è semplice: valeva la pena aspettare così tanto?
La risposta, come scoprirai in questa recensione, è tanto complessa quanto affascinante.
La RX1R III è più di un semplice aggiornamento tecnologico. Oggi viviamo un mercato che ha visto esplodere la popolarità delle compatte premium, dalla Fujifilm X100VI alla Leica Q3.
Quello che troverai in questa recensione è un'analisi senza compromessi, basata su giorni di utilizzo intensivo in condizioni reali: ho voluto spingerla al limite per capire se si è davvero guadagnata il titolo di “regina delle compatte full-frame”.
Ti anticipo che la RX1R III è una camera che divide e conquista.
Ha innovazioni che ti faranno innamorare e scelte progettuali che ti faranno riflettere.
Ma soprattutto, ha una personalità unica che la distingue nettamente dalla concorrenza.
Se non mi conosci, il mio nome è Giuliano Di Paolo e lavoro professionalmente come fotografo, filmmaker e content creator da oltre 10 anni, collaborando con brand internazionali e creando contenuti visivi in giro per il mondo.
Ho testato decine di fotocamere negli ultimi anni, dalle entry-level alle più sofisticate, e posso dirti che la RX1R III occupa un posto speciale in questo panorama.
Sei pronto ad approfondire? Bene, non perdiamo altro tempo e iniziamo.
Sony RX1R III – Scheda Essenziale
Tipo: Compatta full-frame premium (serie RX)
Sensore: 61MP Exmor R CMOS retroilluminato
Processore: Bionz XR + chip AI dedicato
Obiettivo: Zeiss Sonnar T* 35mm f/2 fisso
Autofocus: 693 punti phase-detect + AI tracking
Mirino: EVF fisso (2.36M punti, 0.7x)
Display: LCD touchscreen 3" (2.36M punti, fisso)
Otturatore: Leaf shutter (1/2000s a f/2, 1/4000s a f/5.6)
Supporti: SD UHS-I/UHS-II
Batteria: NP-FW50 (300 scatti CIPA)
Peso: 465g (solo corpo)
Prezzo indicativo: €4.900
Le Innovazioni che Cambiano Tutto
Il cuore pulsante della RX1R III è il sensore full-frame da 61 megapixel che Sony ha ereditato dalla a7R V, accoppiato al processore Bionz XR e al chip AI dedicato. Questo non è solo un aggiornamento numerico rispetto ai 42,4 megapixel della RX1R II: è l’evoluzione che cambia il significato di 'compatta premium'.
La differenza si sente dal primo scatto.
La ricchezza di dettagli che questo sensore è in grado di catturare è semplicemente stupefacente. Parliamo di file che, una volta aperti in Lightroom, rivelano particolari che nemmeno immaginavi di aver fotografato.
È quella sensazione che provi quando realizzi che la tua fotocamera vede più di quanto vedano i tuoi occhi.
Ma è l'autofocus AI la vera rivoluzione di questa camera. Sony ha implementato 693 punti di messa a fuoco phase-detect (contro i 399 della RX1R II) e li ha potenziati con un'intelligenza artificiale che riconosce non solo volti e occhi, ma anche veicoli, animali e oggetti in movimento.
Durante molto dei test fotografici, la precisione è stata decisamente impressionante.
L'algoritmo di tracking è particolarmente intelligente: una volta che "aggancia" il soggetto, lo segue con una tenacia che sfiora l'ossessione. Nessuna esitazione: anche quando il soggetto si nasconde dietro oggetti, la RX1R III lo ritrova al primo spiraglio.
Il processore Bionz XR non si limita a gestire i dati del sensore: ottimizza tutto il workflow interno, dalla riduzione del rumore alla gestione del colore. I file RAW che escono da questa camera hanno una flessibilità straordinaria in post-produzione, con highlights incredibilmente recuperabili.
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Design e Ergonomia: RX1R III vs RX1R II
Sony ha fatto delle scelte coraggiose con il design della RX1R III, alcune delle quali potrebbero dividere gli utenti. Il nuovo approccio "flush" elimina completamente i controlli sporgenti che caratterizzavano la RX1R II, creando un profilo più pulito e moderno.
Personalmente, trovo che questa scelta abbia pro e contro significativi.
Da un lato, la camera scivola in tasca con una fluidità che la RX1R II non aveva. Dall'altro, alcuni controlli sono diventati meno immediati da raggiungere durante l'utilizzo intensivo.
L'EVF fisso è probabilmente la modifica più controversa.
Sony ha abbandonato il sistema pop-up della RX1R II per un mirino tradizionale sempre presente.
Ho apprezzato la maggiore robustezza e l'accesso istantaneo, ma alcuni fotografi potrebbero sentire la mancanza del design più compatto del predecessore.
Il mirino stesso è eccellente: 2.36 milioni di punti che restituiscono un'immagine nitida e luminosa anche in condizioni di luce difficili. La magnification di 0.7x è leggermente inferiore alla RX1R II (0.74x), ma la differenza è impercettibile nell'uso quotidiano.
Il touchscreen da 3 pollici rappresenta un upgrade significativo rispetto al display da 1.23 milioni di punti della RX1R II. La risoluzione di 2.36 milioni di punti rende la revisione delle immagini un piacere, e la responsività del touch è immediata e precisa.
Tuttavia, c'è una perdita importante: il display non è più inclinabile.
Per un fotografo che spesso lavora da angolazioni inusuali, questo è un passo indietro significativo.
Sony ha probabilmente fatto questa scelta per mantenere la compattezza, ma è un compromesso che si sente durante l'utilizzo pratico.
La nuova impugnatura è più ergonomica e offre una presa più sicura, anche se alcuni potrebbero trovarla leggermente più spessa. Il bilanciamento generale è migliorato, rendendo la camera più comoda da utilizzare per sessioni prolungate.
Prestazioni sul Campo: La Mia Esperienza Diretta
Ho messo alla prova la RX1R III in contesti impegnativi, tra luce scarsa, soggetti in movimento e situazioni in cui ogni secondo conta.
La velocità è una delle prime cose che colpiscono. L'accensione è immediata, e il tempo di risposta tra il clic e lo scatto è quasi nullo – un vantaggio fondamentale quando l’attimo perfetto può svanire in un istante.
La qualità d’immagine è sorprendente.
I 61 megapixel del sensore non sono solo un numero impressionante: si traducono in un livello di dettaglio che regge il confronto con fotocamere molto più grandi (e costose). Ho stampato file in formato 70x100 cm mantenendo una nitidezza davvero notevole.
Anche in condizioni di luce difficile, la RX1R III si comporta in modo eccellente. Ho ottenuto immagini pulite e dettagliate fino a ISO 3200, e anche a ISO 6400 il rumore rimane contenuto e facilmente gestibile.
L'autofocus con intelligenza artificiale è un vero punto di forza.
Ha mantenuto il fuoco con una precisione impressionante anche su soggetti in rapido movimento. La velocità di aggancio è fulminea, la stabilità è costante, la precisione quasi chirurgica.
Per quanto riguarda l’autonomia, la nuova batteria NP-FW50 rappresenta un deciso passo avanti rispetto alla precedente generazione: nei miei test, sono riuscito a superare i 450 scatti per singola carica, un risultato che va ben oltre le stime ufficiali.
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L'Obiettivo Zeiss: Il Tallone d'Achille?
Eccoci al punto più controverso della RX1R III: l'obiettivo Zeiss Sonnar T* 35mm f/2, identico a quello montato sulla RX1R II del 2015, che a sua volta era lo stesso della RX1 originale del 2012.
Sony ha fatto una scelta precisa: non toccare ciò che funziona.
E in effetti, questo obiettivo aveva dimostrato qualità ottiche eccellenti nelle generazioni precedenti. Ma stiamo parlando di una lente progettata per sensori da 24-42 megapixel, ora chiamata a gestire 61 megapixel senza filtro ottico passa-basso.
La buona notizia è che l'obiettivo regge bene la prova.
La nitidezza al centro è eccellente già da f/2, e la resa ai bordi è più che accettabile. Il carattere ottico rimane quello inconfondibile delle lenti Zeiss: colori ricchi, contrasto elevato, e quel "look" che rende immediatamente riconoscibili le immagini.
Tuttavia, ci sono dei limiti evidenti.
La distorsione a barile è visibile negli scatti urbani, e la vignettatura a f/2 è più pronunciata di quanto ci si aspetterebbe da una lente di questo calibro nel 2025. Sono problemi correggibili in post-produzione, ma sarebbe stato preferibile non averli.
Il leaf shutter rimane uno dei punti di forza assoluti. La possibilità di sincronizzare il flash a 1/2000s a f/2 apre scenari creativi impossibili con gli otturatori a tendina tradizionali. Durante i ritratti in esterna, ad esempio, è possibile utilizzare flash potenti anche in pieno sole, ottenendo risultati spettacolari.
L’autofocus dell’obiettivo resta l’unico vero punto interrogativo.
La struttura interna è complessa e impegnativa da muovere, e anche se la velocità è migliorata rispetto alla RX1R II, non raggiunge i livelli dei più recenti obiettivi mirrorless di casa Sony.
È veloce, ma non fulmineo.
Confronto con la Concorrenza
La RX1R III si inserisce in un mercato delle compatte premium che è esploso negli ultimi anni.
Il confronto più diretto è con la Leica Q3, che condivide la filosofia del sensore full-frame ad alta risoluzione in un corpo compatto.
La Leica Q3 offre 60 megapixel (praticamente identici ai 61 della Sony) con un obiettivo Summilux 28mm f/1.7 che è semplicemente fenomenale. La build quality è superiore, l'esperienza d'uso è più raffinata, e l'estetica è ineguagliabile. Ma costa €7200, e la differenza di prezzo si sente.
La Fujifilm X100VI rappresenta un'alternativa interessante nel segmento APS-C.
Costa molto meno (€1799), ha un obiettivo 35mm equivalente, e offre un'esperienza vintage che molti fotografi adorano. Tuttavia, la differenza di qualità d'immagine con il full-frame è significativa, soprattutto per stampe di grandi dimensioni.
Il posizionamento della RX1R III è unico.
È più accessibile della Leica Q3, ma più costosa della X100VI. Offre la versatilità del full-frame con la compattezza che nessun'altra camera Sony può garantire. È la scelta per chi vuole il meglio di entrambi i mondi.
Una menzione speciale merita la Fujifilm GFX100RF, che con il suo sensore medium format da 100 megapixel e l'obiettivo 28mm f/4 equivalente costa poco di più della RX1R III (€5699). È più grande e pesante, ma offre una qualità d'immagine superiore in termini assoluti.
Sony RX1R III — Giuliano's Verdict
★★★☆☆ (7.1/10)
Dopo settimane di utilizzo intensivo in svariate condizioni, ti confesso che la RX1R III è una camera che conquista per sottrazione. Non ti colpisce con effetti speciali o design sgargianti, ma ti seduce con la purezza dell'esperienza fotografica. È una camera che sa quando farsi sentire e quando scomparire.
Non è perfetta, ma è profondamente onesta. Ogni sua scelta progettuale ha un senso, anche quelle che potrebbero sembrare limitanti. È una camera per fotografi che sanno cosa vogliono e come ottenerlo.
Esperienza Creativa: ★★★★★ (8/10)
Una camera che stimola la creatività attraverso la semplicità. L'obiettivo fisso ti costringe a pensare diversamente, e la qualità dell'immagine ti spinge a dare il meglio di te stesso.
Qualità Tecnica: ★★★★☆ (7/10)
Sensore eccellente, processore veloce, autofocus intelligente. L'obiettivo tiene bene ma mostra l'età. La mancanza del display inclinabile è un peccato.
Design & Ergonomia: ★★★☆☆ (7/10)
Design elegante e compatto, ma alcune scelte (controlli flush, EVF fisso) dividono. L'ergonomia è buona ma non eccezionale.
Valore/Prezzo: ★★★☆☆ (6.5/10)
€4900 sono molti soldi, anche considerando l'inflazione e le tariffe. È una camera di nicchia per un pubblico specifico.
Cosa ho apprezzato
✔ La qualità d'immagine: 61 megapixel che si sentono tutti, con una ricchezza di dettagli straordinaria
✔ L'autofocus AI: veloce, preciso, intelligente. Un vero salto generazionale
✔ Il touchscreen: finalmente reattivo e ben risoluto, rende l'esperienza d'uso moderna
✔ L'autonomia: la batteria NP-FW50 fa la differenza rispetto alla minuscola NP-BX1
✔ Il leaf shutter: possibilità creative uniche con il flash ad alta velocità
Cosa mi ha limitato
✘ Il display fisso: un passo indietro significativo per chi lavora da angolazioni creative
✘ L'obiettivo datato: stesso del 2012, con distorsione e vignettatura visibili
✘ Il prezzo: €4900 sono una barriera importante per molti fotografi
✘ I controlli flush: meno immediati nell'uso intensivo
✘ Assenza del paraluce: €200 in più per un accessorio essenziale
Il mio consiglio finale
La RX1R III è una camera che non dovrebbe esistere nel 2025, eppure ha un suo perché.
È anacronistica nella sua purezza, rivoluzionaria nella sua semplicità.
Non è per tutti, ma per chi la capisce, può essere un’ottima compagna.
Se sei un fotografo che ama la sfida dell'obiettivo fisso, che cerca la massima qualità in un corpo compatto, e che non ha paura di investire in una camera di nicchia, la RX1R III potrebbe essere la tua prossima camera compatta.
Per tutti gli altri, ci sono alternative più razionali e accessibili.
Ma a volte, nella fotografia come nella vita, la razionalità non è tutto.