Come Diventare Fotografo Professionista: 10 Consigli Pratici da Chi ce l'ha Fatta
Ho analizzato diversi contenuti e sondaggi provenienti da fonti estremamente autorevoli come FStoppers, Eyeem, Unsplash con un campione di oltre 100.000 fotografi (full-time) provenienti da tutto il mondo. I risultati estratti sono davvero incredibili e ricchi d’ispirazione e risposte per chi vuole intraprendere una carriera professionale nel settore della fotografia o ottimizzare il suo percorso creativo.
I numeri e i dati estratti sono così costituiti:
65% uomini, 35% donne
38% USA, 28% Europa, 34% Resto del mondo
Sintetizzerò le risposte emerse in 10 punti principali, perché anche tu possa beneficiare i dati e le analisi di mercato condivise, infine andremo a comprendere le linee guida che hanno trasformato questi fotografi da amatori a professionisti.
Se è la prima volta che capiti su questo blog e ti stai chiedendo chi sono, il nome è Giuliano Di Paolo e negli ultimi 5 anni ho lavorato come fotografo, filmmaker, content creator in giro per il mondo (soprattutto nel Sud-Est-Asiatico), collaborando con molti brand e agenzie internazionali.
10 domande che ti daranno una nuova prospettiva sulla fotografia professionale
1. Quali sono i rami più redditizi e frequentati dai fotografi professionisti?
15% Ritrattistica
14% Photojournalism
9% Eventi celebrativi
60% Suddiviso tra tutte le altre categorie fotografiche
2. Quali sono le principali fonti di guadagno?
65% Lavori freelance (su commissione)
7% Stampe fotografiche
6% Microstock photography
3. Puntare su nuovi clienti o clienti fidelizzati?
52% Dei guadagni arriva da nuovi clienti
43% Da clienti fidelizzati
4. Dove sono stati fatti maggiori investimenti per far progredire la propria attività?
45% Strumentazione tecnica
35% Marketing e Comunicazione
5. Dove guardano i direttori creativi, editor e decision makers quando cercano nuovi talenti per collaborare?
33% Instagram
33% YouTube
33% Altri Social Media (Facebook, TikTok, LinkedIn)
6. Quale la strategia di marketing più funzionale applicata?
43% Social Media
15% Passaparola
14% Networking fisico
7. Quali sono le strategie su cui i fotografi professionisti investono maggiormente?
35% Ads a pagamento sui social media
22% Traffico organico (blogging, youtube, podcasting)
13% Networking (eventi offline)
8. Quali strumenti utilizzi per promuovere il tuo portfolio in un incontro fisico?
40% iPad
35% Laptop
25% Stampe fisiche
9. Differenzi i tuoi portfolio suddividendoli per categorie?
73% No
27% Si
10. Quanti corsi di formazione hai frequentato nell’anno trascorso?
27% 0
59% da 1 a 5
14% da 6 a 10
Cosa possiamo imparare da chi fa della fotografia il proprio lavoro?
È interessante comprendere quali siano i tratti comuni tra gli oltre 100 000 fotografi professionisti coinvolti in questo campione. Infatti ciò che emerge è evidente:
La strumentazione è necessaria, ma non indispensabile (non confondiamo la meccanica con la tecnica).
La formazione è uno dei temi più importanti per poter competere in un mondo così sovraffollato, dove i due tratti per distinguerti sono la tua personalità e le tue competenze (scopri i miei corsi cliccando qui).
I social media sono diventati la nuova moneta di attenzione (un tempo occupata da tv, radio, giornali). Non serve un guru a comprendere che se non lavori sul tuo personal brand sei destinato a chiudere i battenti.
Gli eventi offline (fisici) hanno ancora un valore. Nonostante la nostra attenzione sia totalmente rivolta ai nostri smartphone, il carisma che può emergere da un incontro dal vivo rimane tutt’ora impagabile.
Non è vero che per fare il fotografo professionista tu debba necessariamente rientrare nel ramo eventi (matrimoni, battesimi, cresime, ecc…). Io ho lavorato principalmente come travel photographer (fotografo di viaggio); inoltre oggi grazie a Instagram o YouTube puoi dedicarti al ramo che più ti appaga, generare attenzione sulla tua attività e in un secondo momento trasformare l’attenzione in monetizzazione. Il mercato è cambiato. È tempo lo faccia anche tu.
Non puntare costantemente ad aumentare il numero dei tuoi clienti, ma punta ad aumentare l’engagement di quelli che già possiedi. Il coinvolgimento e il grado di soddisfazione delle persone che hanno lavorato con te è più importante del continuare ad accumularne di nuovi, senza che questi possano tornare ad essere serviti da te o raccomandarti come un professionista di fiducia.